Si è tenuto, promosso da Coldiretti Modena, un incontro on line tra il Servizio Veterinario dell’Ausl di Modena e i suinicoltori modenesi per fare il punto sulla peste suina africana (PSA), dopo che nel mese di gennaio sono stati riscontrati i primi casi in Italia.

Alla riunione, con il presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari, il direttore Giovanni Duò, sono intervenuti per il Servizio veterinario dell’Ausl di Modena, il direttore Giovanni Zecchini, il referente export paesi terzi, Stefano Benedetti, il direttore dell’Area sanità Animale, Elio Licata, e la responsabile di settore per Coldiretti Emilia Romagna, Sarah Magrini.

Scopo dell’incontro aggiornare gli allevatori sulle recenti disposizioni emanate a livello nazionale e regionale per contrastare la diffusione delle peste suina, una malattia altamente contagiosa e spesso letale che può colpire cinghiali e maiali con gravi conseguenze economiche ma – sottolinea Coldiretti Modena – non è, invece, trasmissibile agli esseri umani. A rischio – sottolinea Coldiretti Modena – è uno dei settori di eccellenza della nostra provincia che conta 276.000 capi e 200 allevamenti.

“’L’incontro organizzato da Coldiretti – ha detto il direttore del Servizio Veterinario, Zecchini – è un’ottima occasione per focalizzare gli aspetti rilevanti dei regolamenti europei volti a prevenire l’ingresso della PSA negli allevamenti.” Gli strumenti per evitare il contagio – hanno sottolineato i veterinari della AUSL – sono: una recinzione adeguata, una zona filtro per gli accessi, stabilimenti di dimensioni adeguata alle procedure necessarie e soprattutto una attenta gestione del personale addetto e dei visitatori. “E’ poi necessaria – ha concluso Zecchini – un’attenta formazione e informazione dei produttori sui protocolli di gestione della “biosicurezza” negli allevamenti nell’ambito di un approccio “multifattoriale” nel quale la collaborazione tra allevatori e veterinari gioca un ruolo fondamentale nella lotta alla peste suina.”

“In questo momento – ha detto il direttore di Coldiretti Modena, Giovanni Duò – sono due i fattori su cui agire. Innanzitutto è necessario agire con tempestività per rendere operative le misure di sicurezza che ci permettono di contenere il contagio e che fino ad ora si sono dimostrate efficaci. Poi – ha continuato Duò – abbiamo invitato i nostri associati a stimare i  costi necessari per rendere operative queste misure così da velocizzare la procedura di assegnazione dei contributi che la Regione Emilia Romagna si è già resa disponibile a destinare”.

“Abbiamo più volte denunciato – ha detto il presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari nel chiudere l’incontro – il rischio della diffusione della peste attraverso i cinghiali e la necessità della loro riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. Servono ora interventi immeditati per fermare il proliferare dei cinghiali e garantire la sicurezza degli allevamenti ma occorre anche – ha continuato Borsari – monitorare attentamente la situazione per evitare strumentalizzazioni e speculazioni a danno del settore. Coldiretti – ha terminato il Presidente di Coldiretti Modena – sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione ed è vicina agli allevatori supportandoli con i servizi di assistenza tecnica e l’attivazione di un servizio di comunicazione e informazione basata su sistemi messaggistica e eventi come quello di oggi”.

 

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