Anche nella nostra provincia si ritorna a scuola e, come sempre, l’impegno di tutti è che questo rientro avvenga, ancora una volta, in presenza e in sicurezza. A questo lavorano le istituzioni – dal Governo al più piccolo del Comuni, passando per Regioni e Provincia – con i provvedimenti di rispettiva competenza; a questo lavorano, soprattutto, il mondo della scuola e quello della sanità. Perché se l’obiettivo comune è quello di garantire a bambini, ragazzi e giovani una relazione educativa e sociale fondamentale per la loro crescita, sono in particolare il personale scolastico, e quello sanitario, a far sì che questo possa avvenire in sicurezza ogni giorno.

 

Se le scuole riaprono è grazie al grande lavoro quotidiano di dirigenti, insegnanti, personale scolastico, che in questo lungo periodo di emergenza sanitaria sono stati chiamati dapprima ad inventarsi un nuovo sistema di insegnamento, la tanto dibattuta dad, poi a confrontarsi con le nuove e complesse regole che, di volta in volta, l’opera di contrasto alla pandemia ha inevitabilmente comportato.

 

Se le scuole riaprono è grazie al sistema sanitario reggiano, da un anno alle prese con l’immane sforzo della campagna vaccinale e ai tanti cittadini che meritoriamente vi hanno aderito.

 

Ma se le scuole continueranno a rimanere aperte, se le scuole potranno continuare a garantire ai nostri bambini e ragazzi di apprendere, crescere e relazionarsi con i coetanei – assicurando al contempo anche sostegno alle famiglie, a partire dalle donne che lavorano – dipenderà dall’impegno di quanti permettono al complesso mondo della scuola di funzionare, dagli insegnanti agli operatori sanitari, ma anche dai bambini e dai ragazzi che frequentano le nostre scuole. E dalle loro famiglie.

 

Ad alunni e studenti, dunque, rivolgiamo un appello perché dentro e fuori la scuola – in classe, nel tragitto casa-scuola e nelle attività extra-scolastiche pomeridiane – vengano sempre e scrupolosamente rispettate le buone norme relative all’utilizzo della mascherina, del distanziamento e dell’igiene delle mani.

Ma, soprattutto, invitiamo le famiglie reggiane – che con grande responsabilità hanno già aderito in maniera importante alla campagna vaccinale degli adulti – ad utilizzare questa formidabile arma che ci è stata messa a disposizione per provare a sconfiggere la pandemia anche tra i loro figli.

 

Se nella fascia 12-17 anni, la percentuale di ragazzi vaccinati con prima dose ha già superato l’84%, dei 33.615 bambini tra i 5 e gli 11 anni, al momento poco più di 7.000 hanno già fatto o prenotato la prima dose. Una percentuale di poco superiore al 20%, dovuta certamente all’imminente inizio di questa specifica campagna vaccinale, e che ci auguriamo possa al più presto raggiungere le percentuali che, in tutte le altre fasce della popolazione, fanno della nostra provincia una di quelle con il maggior tasso di vaccinazione in tutta Italia.

 

Di fronte un numero di contagi così elevato che sta provocando un aumento delle ospedalizzazioni anche tra i bambini – come è inevitabile che sia in una fase in cui il virus tende a diffondersi più rapidamente nella popolazione non vaccinata – invitiamo quindi i genitori reggiani, incoraggiati e supportati dall’aiuto dei pediatri, a vaccinare quanto prima anche i bambini.

 

La vaccinazione è una scelta importante e di grande responsabilità. È grazie a questa che oggi tutte le attività sono aperte e abbiamo ripreso ad andare a scuola, in palestra, a teatro, nei luoghi sociali, al ristorante, al bar, solo per fare alcuni esempi. Grazie alla campagna vaccinale ci stiamo gradualmente rimpossessando delle nostre vite e non possiamo permetterci passi indietro. Dunque avanti con coraggio e con la certezza che questa è la strada giusta, per ogni età. Affidiamoci ancora una volta alla scienza e alla ricerca, alle quali tanto dobbiamo in questa battaglia come nell’evoluzione della nostra società.

 

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