Crescono in provincia di Modena le cooperative di comunità, cioè imprese costituite da persone che vivono nello stesso territorio e decidono di avviare attività economiche non per fare profitti, ma per creare occasioni di lavoro e migliorare il benessere collettivo. Negli ultimi due anni se ne sono costituite sette che aderiscono a Confcooperative.

L’ultima si chiama Casa Base ed è nata a Castelfranco Emilia grazie a sei giovani tra i 22 e 40 anni: Mario Cerullo (presidente), Anna Melotti, Chiara Borsari, Gabriele Parmeggiani, Elena Trenti e Silvia Macchi.

«Il nostro progetto poggia su tre colonne – spiegano i sei soci di Casa Base – La prima è l’amicizia e la comune esperienza di vita negli scout, che ci ha insegnato a condividere i nostri sogni in un’ottica di comunità e collaborazione. La seconda è la nostra età: essere giovani è un vantaggio nell’affrontare la grande sfida che abbiamo davanti.

La terza colonna è il desiderio di innovare e creare una rete per la nostra comunità. La voglia di una nuova esperienza per i giovani castelfranchesi nasce da un reale bisogno che noi stessi abbiamo provato sulla nostra pelle. Ci mettiamo in prima linea per creare progetti che possano coinvolgere altri giovani compaesani».

«Le cooperative di comunità rappresentano la nuova frontiera dell’imprenditoria che crea occupazione e redistribuisce ricchezza nei territori dove nessuno vuole più investire – commenta il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini – Queste imprese di cittadini che si auto-organizzano nascono soprattutto nelle aree più periferiche per salvaguardare le reti sociali ed economiche. Pensiamo che nei prossimi mesi nasceranno nuove cooperative di comunità, soprattutto dove si avverte l’esigenza di valorizzare le persone e recuperare la forte coesione sociale che ha sempre caratterizzato i nostri territori.

Per questo – conclude Piccinini – incoraggiamo e sosteniamo le cooperative di comunità, sia nella fase di start up che nell’accompagnamento alla crescita».

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