“Superbonus 110%: l’impennata dei prezzi delle materie prime rischia vanificare gli sforzi fatti, stracciando contratti e generando contenziosi”. Lo afferma Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato.

Ma vediamo alcuni dati: il prezzo del legno è balzato di circa il 30%, per quanto riguarda ferro, plastica e vetro i costi sono schizzati verso l’alto con aumenti che si attestano intorno al 20% ma che, in alcuni casi, raggiungono l’astronomica quota dell’80%. “Serve assolutamente un freno – commenta Luppi – altrimenti migliaia e migliaia di contratti rischiano di saltare con conseguenze inimmaginabili. Le cause di questa situazione sono generate da un’accelerazione molto forte dei consumi di Cina e Stati Uniti, le due economie mondiali ripartite meglio dopo il disastro Covid-19. Gli eccezionali stimoli fiscali promossi dai due Paesi hanno infatti permesso loro una ripartenza di consumi e produzione in tempi record, che ha come effetto questi rincari fortissimi”. C’è poi il caso dei ponteggi. Molte imprese lamentano l’impossibilità, vista la mole di richieste, di poter iniziare i lavori a causa della loro mancanza. Sembra una banalità, ma non lo è affatto. La crisi ha affossato anche le aziende che producevano i ponteggi, nell’ultimo anno sono drasticamente calate.

Il presidente di Lapam Confartigianato prosegue: “Di sicuro il Superbonus 110% è stato un volano che ha rimesso in moto l’intero settore. Paradossalmente, però, molti piccoli e medi artigiani rischiano adesso di vanificare i contratti stipulati. Lo Stato deve chiarire e intervenire. Come sistema Confartigianato abbiamo chiesto al ministro dello Sviluppo Economico che lo Stato riconosca alle imprese la differenza tra i contratti stipulati qualche mese fa e quelli rivisti nelle ultime settimane in base all’impennata dei prezzi, che non riguarda soltanto l’edilizia ma anche un altro settore fondamentale per il nostro tessuto economico locale, come la meccanica”.

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