Nella mattinata del 22 luglio, nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna nella persona del Sostituto Procuratore dr. Massimiliano Rossi,  la Squadra Mobile di Bologna ha tratto in arresto un pregiudicato bresciano, S.R., classe ‘87, in esecuzione dell’Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare degli Arresti Domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna per il reato di estorsione e rapina aggravata ai danni di una coppia di anziani.

Il provvedimento trae origine da alcuni eventi occorsi a Bologna nei mesi scorsi, quando si assisteva ad un proliferare di truffe ai danni di persone anziane, mediante la tecnica del cosiddetto “rilevatore di gas”.

In pratica, presso le abitazioni delle vittime, si presentavano alcuni addetti all’installazione di tali impianti, la cui funzionalità è in corso di accertamento che, millantando una obbligatorietà di legge inesistente, installavano alcuni dispositivi per il rilevamento delle fughe di gas, previo pagamento di un canone una tantum di circa 400 euro a dispositivo, di certo di gran lunga superiore al reale valore di mercato.

In una di tali occasioni, nella mattina del 13 aprile scorso, in zona Riva Reno, il dipendente della società, con sede in Brescia, si è reso anche responsabile del reato di estorsione e rapina aggravata, minacciando marito e moglie, rispettivamente di 86 e 81 anni, costringendo così la vittima a compilare due assegni per un importo totale di 800,00 euro, ed impossessandosi di un altro libretto di assegni. Conseguentemente, per guadagnarsi la fuga, colpiva uno dei due anziani con gomitate e strattonamenti, fino a farlo rovinare lungo le scale condominiali, al fine di assicurarsi il possesso del bene sottratto e conseguire l’impunità del reato.

Le immediate indagini compiute dalla Polizia di Stato consentivano di individuare alcune persone, dipendenti di una ditta bresciana che si era accertato ricevere i pagamenti effettuati mediante pagobancomat in altri episodi similari, che alloggiavano in un hotel cittadino. La Squadra Mobile procedeva quindi alla loro identificazione per la ricostruzione di tutti gli eventi loro attribuibili.

La responsabilità dell’arrestato riguardo i violenti fatti di cui si era reso autore, veniva successivamente corroborata anche dall’esito degli accertamenti tecnici eseguiti su un frammento papillare repertato in occasione del sopralluogo nell’appartamento delle vittime, nonché dai riconoscimenti fotografici delle vittime e di un testimone, oltre che dal materiale rinvenuto nell’auto utilizzata dagli autori delle truffe.

I risultati dell’attività d’indagine svolta dalla Polizia di Stato venivano condivisi appieno dal P.M. titolare dell’indagine – dr. Massimiliano Rossi – che formulava richiesta di misura cautelare, poi concessa dal Giudice, che ha ritenuto quanto mai concreto ed attuale il pericolo di reiterazione del reato. Tanto, sia sulla base della personalità dell’indagato – pluripregiudicato anche per reati specifici -, sia per la spregiudicatezza dimostrata nei fatti contestati – posti in essere nei confronti di vittime ultrasessantacinquenni, all’interno della loro abitazione ed intimidendole al punto da alterarne la volontà, anche in presenza di terza persona; motivi per i quali veniva emessa l’ordinanza di custodia cautelare eseguita nella mattinata di mercoledì, per i reati di rapina aggravata ed estorsione aggravata.

S.R., rintracciato dal personale della Squadra Mobile di Bologna presso un hotel nella città di Pisa – dove con ogni probabilità stava ponendo in essere condotte simili a quelle che lo hanno visto protagonista in questo capoluogo – e tratto in arresto con trasferimento immediato presso la sua residenza sita in Brescia.

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