Presidio odierno Goldoni-Keestrack Carpi

Le RSU di Dinamic Oil, Caprari, Bosch Nonantola, Bosch Pavullo, Costamp Group, Crown, Salami, T-erre, Emmegi, Federal Mogul, Ferrari Auto spa, Goldoni-Keestrack, Angelo Pò, BMD, 2b box docce, Centauro, Cms, CNH stabilimento, CNH s.matteo, MEC Track, Titan, Tred Carpi, Wam Zadi, Italtractor, Manitou, Maserati CNC, PFB, B&N, Annovi e Reverberi, Motovario, Rossi insieme a colleghe e colleghi di altre di aziende metalmeccaniche modenesi hanno espresso la loro indignazione attraverso fermate produttive per quanto accaduto di fronte ai magazzini Lidl di Biandrate, in provincia di Novara, durante un presidio.

“Non si può morire per difendere i diritti”, “non si tratta di incidente o fatalità”, si legge nei comunicati affissi nelle bacheche.

Adil Belakhdim, sindacalista trentasettenne, è stato ucciso davanti ai magazzini travolto da un camion che ha forzato il picchetto. La Fiom Cgil di Modena e le RSU nei comunicati sindacali esprimono innanzitutto cordoglio alla famiglia che Adil ha lasciato oltre alla profonda rabbia ed indignazione per quanto accaduto perché non si deve morire per la difesa dei diritti.

Chi lotta per il posto di lavoro e per un lavoro dignitoso ha fatto i conti con le norme vigenti che non aiutano, ma condannano con denunce, anche penali, chi sta davanti ad un cancello per rivendicare lavoro e condizioni di lavoro migliori. Le tensioni sociali che ne scaturiscono sono il frutto di norme create per il profitto.

Quanto accaduto è un fatto tragico, figlio della “guerra tra poveri”, figlio della competizione per un lavoro che permetta di arrivare a fine mese, figlio della  logica del profitto creato attraverso lo sfruttamento.

Una tragedia che ha come primo responsabile le imprese committenti che abdicano al loro ruolo di responsabilità sociale: non vedono (o non vogliono vedere), non sentono (o non vogliono sentire). Fingono che ciò che accade non le riguardi. Il frutto della destrutturazione del mondo produttivo, a partire da quanto accade nelle imprese che per vincere l’appalto abbassano i prezzi e forniscono ogni tipo di flessibilità, si scarica sulle spalle di lavoratrici e lavoratori.

E allora può accadere di tutto, ma il proprietario dei cancelli si sente tranquillo?

Nella giornata del 23 giugno è stato proclamato uno sciopero di 2 ore per Adil anche dalla Fiom Cgil Emilia-Romagna e fortemente voluto e sostenuto dalla Fiom Cgil di Modena, perché è necessario che il valore della vita e del lavoro dignitoso tornino al primo posto.

Queste sono anche le ragioni che porteranno le organizzazioni sindacali alla manifestazione nazionale organizzata in 3 piazze, Bari, Firenze, Torino, il giorno 26 giugno. I lavoratori modenesi confluiranno nella piazza di Firenze e la Fiom Cgil di Modena invita i metalmeccanici a contattare delegate/i, funzionari/e  per prenotarsi in sicurezza.

L’agenda politica del Governo deve rivedere le priorità. Il lavoro, le lavoratrici, i lavoratori sono il motore del Paese e solo un lavoro dignitoso crea un sistema sociale equo e vivibile.

Il 23 giugno 2021 le due ore di sciopero sono per Adil

(Segretaria Generale Fiom Cgil Modena)

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