Da oltre sei mesi, con frequenza pressoché quotidiana, in diverse occasioni è stata sottoposta a vessazioni fisiche e psicologiche da parte le marito che ha compiuto tali illecite condotte anche davanti ai figli minori. Maltrattamenti fisici e psicologici quelli computi dall’uomo a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di Rubiera a cui la donna 26enne si è rivolta, hanno denunciato alla Procura reggiana un 30enne  accusato del reato di maltrattamenti in famiglia, aggravato dall’essere compiuti davanti ai figli minori.

Il sostituto titolare dell’inchiesta, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Rubiera ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi a più alla stessa e ai luoghi dalla medesima frequentati. Provvedimento di natura cautelare che l’altro sera è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Rubiera che hanno condotto le indagini.

Dalle risultanze investigative è emerso come la donna da oltre sei mesi fosse sottoposta a costanti vessazioni fisiche e morali da parte del marito che, a causo dell’uso smodato di bevande alcoliche, la schiaffeggiava, la prendeva a calci e pretendeva con violenza anche rapporti sessuali seppur la moglie stesse male. Condotte violente compiute davanti ai figli minori che avevano paura del padre. Timori, quelli dei figli, che hanno visto la donna trovare il coraggio di denunciare il marito. Gravi episodi che riscontati dai militari in forza alla stazione di Rubiera hanno visto la Procura reggiana richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia il citato provvedimento di natura cautelare.

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