I dati dimostrano che la Riserva delle Salse di Nirano è diventata in questi ultimi anni meta di un turismo che va oltre i confini regionali. Le richieste di informazioni e le viste sulle pagine del sito Fiorano Turismo e sulla pagina Facebook dedicata sono state numerose, anche durante i periodi di fermo, causa Covid-19.

Proprio ad incentivare nuovi tipi di turismo sostenibile a livello nazionale, anche attraverso il digitale, punta il nuovo affidamento dei servizi di accoglienza della Riserva naturale (aperture, visite guidate, attività) firmato, in questi giorni, dal Comune di Fiorano Modenese con l’ATI (raggruppamento di imprese), composta dalla cooperativa sociale ‘L’Ovile’ e dalla cooperativa ‘la Lumaca’. Entrambe non nuove nella gestione della Riserva, ‘L’Ovile’ infatti si ripresenta in continuità con il precedente affidamento triennale, mentre ‘La Lumaca’ torna, dopo alcuni anni alle Salse di Nirano, ripartendo dal lavoro di innovazione fatto a suo tempo a Cà Rossa.

Le novità del nuovo contratto sono state presentate questa mattina (sabato 24 aprile), nel corso della conferenza stampa che si è svolta all’esterno dell’Ecomuseo Cà Rossa, presso la Riserva di Nirano. Hanno partecipato il sindaco di Fiorano Modenese, Francesco Tosi, l’assessore all’Ambiente Davide Branduzzi, la Responsabile del Servizio Ambiente, Marzia Conventi; il presidente della cooperativa ‘L’Ovile’, Valerio Maramotti; il presidente della cooperativa ‘La Lumaca’, Guido Ricci e Marco Benelli (‘L’Ovile’), responsabile tecnico del progetto. Erano presenti anche i volontari del GEfi, le guardie ecologiche del GEV e il professor Antonello Piombo dell’università di Bologna, che svolgono importanti attività di vigilanza e studio nell’area protetta fioranese.

Nel saluto iniziale il sindaco, Francesco Tosi, ha sottolineato come la Riserva sia “un gioiello e una fortuna per il territorio fioranese e che ci si aspetta che chi se ne prende cura lo faccia con passione e cuore, per renderla una risorsa importante di cui tutta la comunità può godere.”.

Marzia Conventi, responsabile del servizio Ambiente, ha spiegato che la procedura di gara è stata ad evidenza europea, di tipo misto (concessione, servizi) per un importo complessivo di 413.000 euro. “Una procedura complessa, che ha ritardato un po’ i tempi, ma ha permesso di stipulare un contratto per quattro anni, con rinnovo per altri quattro, che consentirà di impostare il lavoro di sviluppo e potenziamento di servizi ed attività con una prospettiva temporale più lunga”.

Le attese sono di arrivare, Covid permettendo, a circa, per circa 100.000 visitatori l’anno.

Le cooperative vincitrici sono state premiate per avere presentato un progetto che prevede innovazioni e migliorie, a partire dall’apertura dei centri visite Cà Rossa e Cà Tassi anche al sabato pomeriggio e un servizio di segreteria disponibile 7 giorni su 7, alla Carta di circuiti di orienteering, alla possibilità di rendere la Riserva ancora più accessibile a tutti sia fisicamente sia virtualmente attraverso modalità di realtà aumentata e possibilità di didattica a distanza per le scuole.

Di questo in particolare si occuperà ‘La Lumaca’, come spiegato dal presidente, Guido Ricci, “attraverso due progetti in linea con la mission aziendale di accompagnare la comunità ad una maggiore responsabilità ambientale e ad adottare comportamenti sostenibili. Il primo progetto di realtà aumentata sarà attivato a Cà Rossa e integrerà l’esperienza reale di visita delle Salse, attraverso il coinvolgimento dei visitatori in attività diverse. Il secondo progetto è un virtual tour della Riserva da utilizzare su vari canali comunicativi, che permetterà alle scuole di preparare una visita o anche a chi non può venire di persona di godere della bellezza dell’area”.

Questa innovazione, l’integrazione del progetto sul web e la spinta sul lato comunicativo, garantirà alle Salse Nirano un nuovo livello di ‘appetibilità’ per diverse tipologie di visitatori, “trasformando la Riserva da regionale a nazionale”, come sottolineato da Marco Benelli,  responsabile del progetto (Coop. L’Ovile), che ha evidenziato come dai dati disponibili fino al 2019, si sia registrato un aumento delle visite di numerosi gruppi organizzati provenienti da tutto il nord e centro Italia.

“La Riserva è una rete complessa, nei tre anni precedenti di attività, ci siamo accorti che potrebbe interessare a tanti utenti diversi. Quindi abbiamo pensato a servizi ed attività per scuole e famiglie con bambini da 0 a 10 anni; a percorsi scientifici per le scuole medie e superiori legati agli studi delle Università; a servizi per disabili ed anziani, i quali, pur essendoci percorsi fisicamente accessibili ad una parte dell’area, possano comunque, con la realtà aumentata, godere della Riserva a 360 gradi. Vogliamo dare a più persone possibili la possibilità di venire alla Riserva e sentirsi accolti.”

“L’accoglienza e la salvaguardia del Creato sono la missione della cooperativa L’Ovile – ha detto nel suo saluto il presidente, Valerio Maramotti – quindi siamo contenti di potere proseguire il nostro impegno di formazione alla sostenibilità in questo luogo così bello.”

Il progetto presentato prevede anche lo sviluppo di rapporti con agenzie, circuiti turistici modenesi e reggiani per creare pacchetti di offerte, in modo che chi viene da fuori Regione possa avere voglia di passare qualche giorno in loco e conoscere le emergenze turistiche, con la speranza che un giorno si possa dare ospitalità alle scuole anche al secondo piano di Cà Rossa.

Due progetti in particolare sono stati evidenziati: quello riguardante la Carta dei circuiti di orienteering, realizzata con la FISO (Federazione Italiana Sport Orienteering) che consentirà di attrarre anche associazioni sportive; e quello dei ‘100 nidi per la Riserva’, realizzati dai bambini a scuola o a Cà Rossa, che verranno installati in tutta l’area e contribuiranno ad un progetto di ricerca dell’Università sull’aviofauna locale.

Come ha rilevato l’assessore all’Ambiente, Davide Branduzzi, nelle conclusioni, si tratta di una proposta progettuale che è il “perno” e va ad integrarsi con le tante e diverse realtà che gravitano intorno alla Riserva, “una rete complessa anche dal punto di vista organizzativo, cogestita con l’Ente Parchi dell’Emilia Centrale con cui si sta collaborando per la Carta europea del Turismo Sostenibile; dove è presente l’associazionismo (GEfi, GEV, CAI) che garantisce la vigilanza del territorio e sistemazione dei sentieri, con le Università, in particolare l’Alma Mater di Bologna, che portano avanti importanti studi scientifici, con l’associazione “Il Pettirosso” che collabora al recupero della fauna selvatica”.

Una prima riapertura della Riserva è già avvenuta il weekend scorso, rispettando le norma anti-contagio. Questo fine settimana riaprirà anche Cà Rossa, con ingressi contingentati.

Il passaggio in zona gialla dovrebbe favorire la ripresa anche delle visite guidate e di tutte le altre attività. Saranno 40 le iniziative che verranno realizzate in questo 2021 a partire dal mese di maggio fino a novembre: ci saranno visite guidate gratuite e a pagamento con guide ambientali professioniste, tante attività per bambini, escursioni anche serali. Ci si è preparati per tempo, sperando in un miglioramento della situazione sanitaria.

Le iniziative che per forza di cose saranno accessibili a piccoli gruppi di partecipanti, saranno ripetute con ciclicità, per consentire una più vasta partecipazione. A breve verrà pubblicato il calendario ufficiale.

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