«Il negazionismo è il buio della ragione, a Stefano Bonaccini va la solidarietà di tutta la Cisl». William Ballotta, segretario generale della Cisl Emilia Centrale, commenta con queste parole l’episodio avvenuto ieri davanti all’abitazione del presidente della Regione Emilia-Romagna.

«Avevamo sperato di uscire dalla pandemia migliori di prima – aggiunge Ballotta – Purtroppo riscopriamo subculture che per fortuna non appartengono alla stragrande maggioranza dei cittadini emiliano-romagnoli.

Biasimiamo, poi, chi in queste ore sui social non coglie la gravità di un gesto che vìola i confini di un’abitazione privata, ricorda brutti precedenti e costringe le forze dell’ordine a rafforzare la scorta al presidente della Regione.

In questa fase storica prevalga il valore del fare insieme per il bene comune», conclude il segretario della Cisl.

 

“Non c’è esasperazione che giustifichi atti intimidatori e irresponsabili”. Dopo la vicinanza espressa personalmente già nel pomeriggio di lunedì, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, insieme alla giunta riunita nella prima seduta dopo le festività, ribadisce la solidarietà al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini per le minacce e le intimidazioni ricevute presso la propria abitazione.
Nel messaggio, oltre a ricordare che tutta la comunità modenese e regionale si è stretta attorno al presidente e alla sua famiglia, sindaco e assessori si dicono “certi che ciò che è avvenuto non rallenterà l’impegno delle istituzioni nel lavoro comune per affrontare la pandemia, programmare la campagna vaccinale, lavorare per la riapertura piena delle scuole e dell’attività didattica, mettere in campo aiuti per le categorie più colpite e programmare la ripartenza”.
Sindaco e assessori, però, aggiungono che il moltiplicarsi di questi episodi di sfida ai provvedimenti di prevenzione del contagio e alle disposizioni previste con l’emergenza sanitaria rappresenta “un elemento preoccupante che non deve essere sottovalutato, soprattutto se questi episodi sfociano in atteggiamenti intimidatori o, addirittura, violenti e se possono indurre a condotte tali da mettere a rischio la salute delle persone. L’esasperazione per le difficoltà che in molti purtroppo stanno attraversando, non può rappresentare in alcun modo una giustificazione per questi comportamenti”.

 

 

 

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