“Ludwig van Beethoven, 5 cose da sapere sulla sua musica” e a spiegarle è lo scrittore e saggista Alessandro Baricco dal palco del Teatro Comunale di Ferrara. Oggi, quindi, sipario aperto in maniera virtuale su una prima visione dedicata, esclusivamente, agli studenti di tutta Italia. Numerose le scuole che hanno voluto aderire al progetto ideato da Alessandra Pellegrini e Baricco stesso e prodotto dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, con il sostegno del Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il Mibact, la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Ferrara e la partecipazione di Visit Ferrara. Il 26 dicembre la replica per il grande pubblico, con modalità ancora de definire.

Lo spettacolo, in onda in streaming sul canale Vimeo del Teatro, è stato registrato e messo a disposizione per celebrare i 250 anni dalla nascita del celebre compositore: un racconto ‘pop’ sulla sua musica senza tempo, simbolo di potenza e genialità. Un dono fatto agli allievi del Paese, in un anno così difficile per loro e per tutto il mondo della cultura.

“La pandemia ha messo a dura prova la cultura e in particolare il mondo dello spettacolo dal vivo. Ma sappiamo bene– dice Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura– che la crisi in atto ha messo in risalto tutte le opportunità connesse alle nuove tecnologie. Serve, quindi, creatività per innovare e consegnare al futuro il nostro immenso patrimonio culturale, di cui la musica è un pezzo fondamentale. E la scuola ha un ruolo centrale in questa sfida. Ecco perché l’interesse riscosso dall’iniziativa del Comunale di Ferrara da parte di tanti istituti italiani è un segnale importante. Così come– conclude Felicori– il sostegno di due Ministeri a un progetto teatrale dell’Emilia-Romagna è un ulteriore, importante riconoscimento della qualità delle nostre produzioni”.

Insieme a Baricco, sul palco ferrarese, la versatile pianista Gloria Campaner e trenta musicisti, tutti under 25, dell’Orchestra da camera Canova, diretti dal coetaneo Enrico Saverio Pagano. Un viaggio gioioso attraverso la musica di Beethoven, passata al setaccio in un dialogo continuo e intelligente dell’autore con i musicisti, provenienti da varie parti d’Europa: da Bergamo a Catania, dalla Polonia alla Spagna. A ulteriore dimostrazione della dimensione universale del genio del compositore tedesco.

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