Oggi, 23 giugno 2020, nella piazza d’armi della Caserma “G. Vaccari”, sede delle fiamme gialle modenesi, alla presenza del Prefetto di Modena – dott. Luigi Faloni – ha avuto luogo la celebrazione del 246° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza.

Nel corso della breve cerimonia, improntata a doverosa sobrietà, il Prefetto ed il Comandante Provinciale, Col. t.ST Adriano D’Elia, hanno proceduto alla deposizione di una corona di alloro davanti alla targa dedicata al Brig. Giacomo Vaccari, medaglia di Bronzo al Valor Militare, caduto in servizio il 25 giugno del 1943, al quale è intitolata la caserma.

Dopo la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale della Guardia di Finanza – Generale di Corpo d’Armata Giuseppe ZAFARANA, il Comandante Provinciale ha ringraziato il Sig. Prefetto, il quale ha espresso il proprio apprezzamento circa la professionalità delle Fiamme Gialle, sempre più indispensabile in un periodo come quello attuale per il mantenimento della sicurezza economico-finanziaria del territorio.

La tradizionale ricorrenza costituisce l’occasione per un bilancio delle attività condotte lo scorso anno dai Reparti del Comando Provinciale di Modena nei settori della lotta all’elusione e all’evasione fiscale, del contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, della tutela del mercato dei beni e dei servizi, di quello dei capitali e del contrasto alla criminalità organizzata sotto il profilo patrimoniale, che rappresentano la mission istituzionale, nonché negli altri comparti operativi, in un’ottica sempre volta alla tutela della collettività e della competitività del “sistema Paese”.

L’azione di servizio condotta dalla Guardia di Finanza di Modena nel 2019, sulla base delle linee strategiche adottate dal Corpo, a riscontro delle priorità fissate dall’Autorità politica, è stata caratterizzata dall’impiego di maggiori risorse per contrastare concretamente la diffusione dell’illegalità fiscale, finanziaria ed economica che mina alla base l’equità sociale ed il diritto al libero esercizio dell’impresa ed al lavoro senza tralasciare, tuttavia, tutte quelle attività dirette a tutelare, in concorso con le altre Forze di Polizia, l’ordine e la sicurezza pubblica.

BILANCIO OPERATIVO DEL 2019

L’attività operativa si è svolta attraverso:

  • lo sviluppo su tutto il territorio provinciale di 754 deleghe d’indagine pervenute dalla Magistratura ordinaria e dalla Corte dei Conti, di cui 743 portate a conclusione;
  • la esecuzione di 49 piani operativi, per il contrasto dei fenomeni illeciti più gravi ed insidiosi, coniugando l’esercizio delle funzioni di polizia economico finanziaria con le indagini di polizia giudiziaria;
  • il contrasto ai grandi traffici illeciti, via terra, e concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica.

In tali contesti sono state sviluppate investigazioni mirate, supportate da specifiche analisi di rischio e dal monitoraggio dei flussi finanziari, che hanno consentito di privilegiare costantemente la qualità degli interventi ispettivi.

 

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Evasione fiscale, anche internazionale, frodi carosello e indebite compensazioni si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza modenese.

In tale settore sono state eseguite 506 tra verifiche, controlli ed altri interventi a tutela degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali, pervenendo alla denuncia di 239 soggetti per reati fiscali.

Non si tratta solo di piccoli commercianti, artigiani e imprenditori, che rappresentano l’ossatura economica del Paese – sempre da tutelare – e che magari hanno omesso di rilasciare uno scontrino.

Parliamo soprattutto di grandi evasori, ossia di quei soggetti fiscalmente pericolosi i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi.

Grandi evasori fiscali, quindi, che quasi mai evadono da soli, ma si avvalgono di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate in contabilità.

Veri e propri sodalizi criminali che, affidandosi in qualche caso all’esperta consulenza di studi tributari, sono in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del Paese.

Quello connesso alle fatture false è un fenomeno arduo da contrastare proprio per le difficoltà connesse alla necessità di dimostrare l’inesistenza delle transazioni – a volte immateriali e complesse oltre che di respiro internazionale – o per i tempi occorrenti, talvolta lunghi, per raccogliere tutte le prove.

Nella “categoria” dei grandi evasori non rientra soltanto chi si avvale delle fatture false.

Ci sono anche quelli delle frodi cosiddette “carosello”, quelli che costituiscono crediti IVA fittizi o che ottengono indebite compensazioni di imposte e contributi: sono stati 45 gli interventi nel campo delle frodi IVA che hanno consentito di constatare una maggiore imposta per oltre 34 milioni di euro.

L’efficace analisi ed utilizzo delle informazioni acquisibili dalle varie banche dati disponibili, unitamente ad una costante attività di intelligence effettuata anche attraverso una maggiore presenza sul territorio, ha consentito di eseguire 8 interventi in materia di fiscalità internazionale.

Il contrasto alle frodi fiscali è costantemente perseguito attraverso il sistematico ricorso alle proposte, avanzate alla competente A.G., tese al sequestro dei patrimoni dei responsabili di reati fiscali, in funzione della confisca in misura equivalente ai tributi evasi, in presenza dei relativi presupposti di legge.

Complessivamente, a fronte delle frodi scoperte, sono state quindi condotte azioni di “aggressione” dei patrimoni dei responsabili per oltre 20 milioni di euro, mentre sono tuttora al vaglio delle Autorità competenti proposte di sequestro per oltre 70 milioni di euro.

Sono risultati, in ultimo, completamente sconosciuti al fisco (cd “evasori totali”) 60 soggetti, mentre sono stati individuati 122 datori di lavoro che hanno impiegato 153 lavoratori “in nero”.

 

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

L’azione della Guardia di Finanza contro gli illeciti in materia di spesa pubblica è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica Amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale.

Si tratta di fenomenologie illecite contro cui, dopo l’evasione, il Corpo riversa le proprie migliori risorse. Con riferimento al comparto della indebita percezione di contributi pubblici di ogni genere, sempre nell’ultimo anno e mezzo, sono stati scoperti casi di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, comunitari, nazionali e locali, per oltre 8 milioni di euro con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 7 soggetti.

Rilevante è stato anche l’impegno nel settore della spesa previdenziale e sanitaria.

I controlli svolti in tale ambito dalla Guardia di Finanza – polizia economico – finanziaria a forte vocazione sociale – mirano proprio a evitare che delle “prestazioni sociali agevolate” – questa la definizione tecnica degli aiuti in argomento – possa beneficiare chi non ne abbia diritto, a danno dei più bisognosi. I risultati ottenuti sono significativi: il 61% dei controlli volti a verificare la sussistenza dei presupposti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate (54 in tutto) ha evidenziato irregolarità relativamente al possesso dei requisiti reddituali previsti.

In ambito sanitario, ci sono poi i “furbetti” del ticket, settore nel quale i controlli mirati (33) hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità (con riguardo al possesso dei requisiti reddituali richiesti) nel 72% dei casi: in pratica, ogni 10 persone controllate, almeno 7 si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto.

 

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA ANCHE ORGANIZZATA

Di rilievo risulta l’attività di contrasto alla criminalità eseguita attraverso l’esecuzione di accertamenti economico –  patrimoniali nei confronti di soggetti (persone fisiche) connotati da pericolosità economico-finanziaria.

Il denaro illecitamente accumulato dalle “mafie”, dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere “lavato” della sua provenienza “sporca”, deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente “puliti”.

La specifica attività è stata svolta nei confronti di numerosi soggetti e si è conclusa con la richiesta di sequestro di beni e valori per oltre 8,5 milioni di euro. Nello stesso periodo sono stati confiscati beni per oltre 13,5 milioni di euro.

In materia di riciclaggio e autoriciclaggio sono state svolte attività di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia di 15 soggetti; gli importi oggetto dei reati ammontano ad oltre 5,5 milioni di euro.

Nelle indagini svolte nei settori dei reati societari, fallimentari, bancari, finanziari e di borsa sono stati verbalizzati 45 soggetti ed accertate distrazioni di denaro di oltre 11 milioni di euro.

La lotta al fenomeno del riciclaggio non si fa però solo con la repressione. Per contrastarlo al meglio è necessaria anche una seria azione preventiva attraverso le segnalazioni di operazioni sospette: 151 sono state le S.O.S. (segnalazioni di operazioni sospette approfondite) dai Reparti sul territorio appositamente delegati. 59 sono stati i controlli eseguiti nei confronti di soggetti esercenti l’attività di “money transfer”.

Costante e continuo è l’impegno profuso dal Corpo a contrasto, in termini di prevenzione e repressione, dei traffici illeciti in genere, posto in essere anche nell’ambito dell’attività di controllo economico del territorio della provincia di Modena, finalizzato a colpire tutti quei fenomeni che producono effetti dannosi al patrimonio delle aziende che operano nel pieno rispetto delle regole e che costituiscono ostacolo alla crescita ed alla realizzazione di un mercato pienamente legale e concorrenziale.

Nel comparto giochi, nel corso del 2019, sono stati effettuati 47 interventi che hanno consentito di riscontrare 12 violazioni e di procedere alla identificazione 69 soggetti avventori.

Con riferimento al contrasto al fenomeno del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti a fronte di 46 interventi eseguiti sono state accertate 52 violazioni che hanno determinato la verbalizzazione di 76 soggetti, di cui 23 denunciati all’Autorità Giudiziaria, ed il sequestro di circa Kg. 6 di sostanza stupefacente di varia natura.

Nell’ambito della collaborazione con la Banca d’Italia sul contrasto alla circolazione di denaro falso sono state esaminate e successivamente distrutte, su autorizzazione dell’A.G., banconote di vario taglio, sequestrate nella provincia di Modena per complessivi € 62.000,00.

 

CONCORSO ALLA SICUREZZA INTERNA ED ESTERNA DEL PAESE

In tale ambito, l’apporto del Corpo al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, in particolare con riguardo alla sua declinazione di “ordine pubblico economico”, si è tradotta in un complesso di azioni integrate tra loro e combinate con il più ampio dispositivo operativo a presidio della sicurezza economico-finanziaria dello Stato.

Tale attività si è realizzata, nel periodo in riferimento, prevalentemente attraverso:

  • il controllo economico del territorio, attuato anche con il servizio di pubblica utilità “117”. A tal riguardo sono state impiegate quotidianamente (h24) appositi equipaggi per un complessivo di 460 pattuglie;
  • i servizi espletati per il mantenimento della sicurezza generale sotto il coordinamento e la direzione della locale Prefettura ed in concorso con le altre Forze di Polizia;
  • il Dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti nel cui ambito sono stati effettuati 252 servizi diurni e notturni, impiegando complessivamente 519 finanzieri, anche con l’ausilio delle unità cinofile. Nell’espletamento del dispositivo sono state controllate complessivamente 075 persone e 558 automezzi.

Infine, ma non da ultimo, nei trascorsi mesi il Comando Provinciale di Modena ha proseguito nel suo cammino teso ad avvicinare la Guardia di Finanza al cittadino, dando concretezza, nella quotidianità, a quella professionalità che fa apprezzare il Corpo in Italia ed all’estero. Centinaia sono stati i giovani incontrati presso diversi istituti scolastici di Modena e provincia nei vari seminari organizzati sui temi della “legalità” in genere e della “legalità economica” in particolare. Numerosi sono stati anche gli incontri sul territorio sul tema della prevenzione delle truffe nei confronti della popolazione anziana.

 

BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19

A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.

In tale ambito, sono oltre 13.000 i controlli svolti dalla Guardia di Finanza di Modena, di cui oltre 8.200 nei confronti di persone fisiche e 5.000 nei confronti di esercizi commerciali, per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, che hanno consentito di accertare oltre 230 irregolarità per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza.

Inoltre, su richiesta della Prefettura di Modena, sono state esaminate quasi 5.000 posizioni aziendali che hanno prodotto n. 53 proposte di sospensione delle attività.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. In tale ambito, sono stati denunciati 34 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, oltre al sequestro di circa 350.000 mascherine e dispositivi di protezione individuale e circa 400 confezioni di disinfettante.

 

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