L’amica doveva vendere un congelatore e lei, una 35enne di Guastalla, l’ha aiutata a pubblicare l’inserzione sul web dove il congelatore veniva venduto a 200 euro. Subito dopo la pubblicazione dell’annuncio, l’amica è stata contatta da un possibile acquirente che oltre a mostrarsi molto interessato all’acquisto si è detto disponibile ad effettuare immediatamente il pagamento. L’ignara amica non sapendo di trovarsi davanti a un truffatore e avendo ancora in casa la 35enne, approfittava della sua presenza per passarle l’acquirente. L’unica richiesta avanzata da quest’ultimo è stata relativa al metodo di pagamento, concordato con la modalità della ricarica del conto attraverso l’utilizzo del postamat (operazione possibile solo attraverso l’inserimento di un codice fornito dall’acquirente).

In contatto telefonico con l’acquirente la 35enne si prestava quindi a effettuare per conto dell’amica l’operazione. Recatasi sull’ATM delle poste del paese su indicazione dell’interlocutore effettuava l’operazione, ma anziché ritrovarsi accreditati i 200 euro sulla sua postepay si vedeva la stessa svuotata di ben 1.300 euro. Le operazioni che via telefono gli spiegava l’interlocutore avevano ricaricato la postepay dello stesso. A questo punto non riceveva più alcuna indicazione avendo il falso acquirente chiuso la conversazione. Materializzato di essere rimasta vittima di una truffa, la 35enne si rivolgeva ai carabinieri della stazione di Guastalla formalizzando la relativa denuncia. I carabinieri guastallesi raccolta la denuncia avviavano le indagini. Dopo una serie di riscontri i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato, un 29enne di Mira (VE) con a carico specifici precedenti di polizia, nei confronti del quale venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa, per la cui ipotesi di reato veniva denunciato.

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