La Città metropolitana di Bologna ha approvato oggi in Consiglio l’adesione alla proposta di Cassa Depositi e Prestiti Palazzo Malvezzi per la rimodulazione dei mutui, con l’obiettivo di garantire gli interventi di propria competenza e di salvaguardare gli interessi della comunità in questo contesto di significativa riduzione delle entrate previste, e in parte già registrate, nonché delle maggiori spese connesse alla gestione dell’emergenza.

L’emergenza sanitaria da COVID-19 sta infatti determinando un impegno finanziario straordinario per la Città metropolitana, come per tutte le pubbliche amministrazioni del Paese.

Proprio per consentire agli enti locali di disporre di maggiore liquidità per sostenere la riduzione delle entrate e le maggiori spese conseguenti agli effetti indotti dalla diffusione del COVID-19, il 6 aprile scorso è stato sottoscritto l’accordo quadro fra ABI-ANCI-UPI. Cassa Depositi e Prestiti ha poi previsto, in aggiunta alle misure contenute nel D.L. 18/2020 “Cura Italia”, la rinegoziazione per l’anno 2020 dei prestiti in ammortamento al 1° gennaio 2020 concessi agli Enti Locali.
Visto che i gli enti mutuatari dell’ente non hanno aderito all’accordo ABI-ANCI-UPI (Dexia e Intesa San Paolo), l’unica operazione al momento possibile sullo stock del debito della Città metropolitana è quella della rinegoziazione con Cassa depositi e prestiti, utilizzando al massimo le potenzialità di questa operazione aderendo a tutte le posizioni offerte per massimizzarne l’utilità nella situazione contingente di crisi finanziaria.
L’operazione di rinegoziazione sarà perfezionata mediante la stipula di appositi contratti tra Città metropolitana e Cassa depositi e prestiti.

“L’operazione di gestione attiva del debito – ha spiegato il consigliere delegato al Bilancio Giampiero Veronesi – è una misura straordinaria che determinerà impatti positivi significativi sul bilancio 2020 e sulle annualità successive, tramite la rimodulazione del profilo di rimborso del prestito, la modifica del tasso e della durata. Sono 42 i mutui della Città metropolitana rinegoziabili con questa operazione, per un valore residuo di 24.374.526 euro al 1 gennaio 2020, gli effetti del piano di rimodulazione porteranno a una riduzione della pressione finanziaria sul bilancio 2020 dell’ente di 2.308.446 euro, 1.668.650 sul 2021 e 1.880.015 sul 2022, e così via fino al 2028, anno in cui andrebbero a naturale scadenza i piani di ammortamento in essere”.

La delibera è stata approvata con 10 voti a favore (Pd e Mengoli Rete Civica) e 2 astenuti (Uniti per l’Alternativa).

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