“Le parole pronunciate dai consiglieri Pd e registrate dai microfoni del Consiglio comunale di Sassuolo nei confronti del comandante della polizia locale Stefano Faso sono di una gravità inaudita. Dire di volere ‘picchiare’ il comandante nella speranza di ottenere qualche consenso elettorale in più è di una bassezza per la quale non trovo aggettivi. Immaginiamo se le stesse parole fossero state pronunciate da qualche esponente del centrodestra o della Lega, immaginiamo quale armamentario ideologico avrebbe utilizzato il Pd contro l’avversario. Ora che ad essere protagonisti di tanto scempio politico e morale sono compagni di partito, il Pd li difende.

Di fronte a metodi che lo stesso sindacato della polizia locale ha giustamente definito ‘stalinisti’ il Pd sassolese che fa? Invece di scusarsi querela il sindaco per avere diffuso una conversazione privata. Al di là che si tratta di un ‘fuori onda’ registrato dai microfoni del Consiglio comunale, mi chiedo come possano questi sedicenti democratici semplicemente non vergognarsi e chiedere umilmente scusa.

A proposito di conversazioni private ‘rubate’ e utilizzate come clave dal Pd stesso, ricordo che non più di un mese e mezzo fa in base a un dialogo privato in trattoria diffuso per sbaglio in una chat, la sinistra ha chiesto le dimissioni del vicesindaco di Modena Cavazza. Come stanno dunque le cose caro Pd? Gli audio si possono usare solo quando conviene? E ancora, non credete che prima di farneticare su querele nei confronti di un sindaco che ha difeso il suo comandante della polizia locale, sarebbe opportuno far dimettere i consiglieri che ne hanno in modo inqualificabile infangato il nome?”. Così il senatore Lega Stefano Corti.

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