Prendendo spunto da un adagio che ricorda come “i problemi siano fatti per essere risolti”, a Castelfranco Emilia l’Amministrazione Comunale, insieme alle dirigenti scolastiche, ha deciso di superare un ostacolo particolarmente ostico: riuscire a continuare a dare assistenza ai bambini diversamente abili facendo i conti con le forti restrizioni emanate dai DPCM emanati per contrastare la potenziale diffusione del contagio da Coronavirus Covid19. I bambini con 104, va ricordato, necessitano di un supporto educativo ulteriore e costante, e in questo periodo, a loro volta, stanno “pagando” il peso delle restrizioni, come tutti i bambini ma con qualche difficoltà in più.

Così a Castelfranco, nel pieno rispetto delle normative, hanno preso il via alcune importanti iniziative a distanza, grazie alla bella e concreta collaborazione tra Amministrazione, scuola e in particolare il personale educativo assistenziale (educatori professionisti specializzati nel supporto all’attività degli insegnanti di sostegno) pensando al benessere dei bambini attraverso una didattica mirata ma anche al bisogno emozionale, relazionale, compito quest’ultimo, seguito proprio dai PEA (personale educativo assistenziale). Così è stato, dall’Istituto Comprensivo Guinizelli al Marconi, fino all’Istituto Spallanzani dove, ad esempio, per i ragazzi, ormai adolescenti, sono stati attivati alcuni progetti di ippoterapia a distanza con i cavalli, prima accarezzati direttamente ed ora diventati compagni di schermo attraverso una serie di appuntamenti settimanali. Non solo, sono state avviate anche iniziative come il “cucinotto del lunedì”, un approfondimento didattico sulla essicazione del tè e sulla provenienza dello zucchero. Tutto questo mentre ragazzi e assistenti prendono il tè insieme, seppur a distanza, chiacchierando e condividendo foto che gli stessi ragazzi mostrano e raccontano. Iniziative, queste, che hanno visto la partecipazione anche di studenti di Nonantola e San Cesario, attraverso una condivisione tra Comuni, sia progettuale che di sostegno economico.

«Sono felicissima dei risultati che stiamo raggiungendo, nonostante le enormi difficoltà che tutti stiamo affrontando. Abbiamo messo al centro di ogni ragionamento, e prioritariamente, i bambini, gli adolescenti, le loro necessità e quelle delle loro famiglie – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Rita Barbieri – cercando, nel pieno rispetto della normativa, di dare per quanto possibile un sostegno in più a tutte quelle situazioni che necessitano di un aiuto ulteriore, come appunto nei casi con 104. Così, visto l’allungarsi del tempo di chiusura delle scuole ed il protrarsi della didattica a distanza, le scuole hanno chiesto l’intervento a sostegno dei PEA (che intanto erano andati in cassa integrazione, in quanto non statali come le insegnanti, ma dipendenti di cooperative) e noi ci siamo attivati, in stretta collaborazione con le scuole, per fare partire anche il progetto PEA a distanza, attraverso iniziative chiare, pensate e condivise. Un modello di perfetta sinergia. E la risposta più bella è negli sms di ringraziamento che ho ricevuto ad esempio, sia dalla mamma di un bambino autistico che da una ragazza laureata educatrice PEA, cassaintegrata, a sua volta madre di due bimbi piccoli. Risposte, queste, – ha concluso Rita Barbieri – che non lo nego: mi hanno riempito il cuore di gioia».

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