Il prossimo 19 marzo ricorre il diciottesimo anniversario della morte di Marco Biagi, professore di Diritto del lavoro nell’Università di Modena e Reggio Emilia, colto sulla soglia di casa da un vile agguato delle Brigate Rosse.

L’Università e la Fondazione, che di lui porta il nome, sono costantemente impegnate a coltivare la sua eredità di studioso e servitore dello Stato, proiettandola sulle sfide della contemporaneità. L’eredità di un innovatore della sua disciplina, e di un riformista che accompagnava l’evoluzione dell’ordinamento giuridico guardando sempre alla realtà dei processi sociali e ai bisogni concreti delle persone.

Il Convegno internazionale in suo ricordo, appuntamento ormai tradizionale che avrebbe dovuto raccogliere a Modena il 19 e 20 marzo giuslavoristi e studiosi delle relazioni di lavoro di ogni provenienza, per discutere, quest’anno, del tema attualissimo delle tutele del lavoro autonomo, è stato rinviato al 29 e 30 ottobre 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ormai diffusa in tutto il mondo.

Un evento imprevisto ed epocale, quello della pandemia da coronavirus, che sta mettendo a dura prova, oltre al nostro sistema sanitario, anche il nostro mercato del lavoro, mostrandone tutte le fragilità. Ma che, d’altro canto, come raccontano le cronache di questi ultimi giorni, sta suscitando una risposta forte ed unitaria da parte di tutti gli attori: istituzioni e parti sociali, imprese e lavoratori. Una circostanza che, seppure a distanza di anni, ci parla ancora dell’insegnamento di Marco Biagi: ricercare soluzioni praticabili, e il più possibile condivise, ai problemi del lavoro, per sostenere e riscattare le persone più vulnerabili.

“Nel giorno dell’anniversario della morte di Marco Biagi, docente di Diritto del lavoro dell’allora Facoltà di Economia del nostro Ateneo – interviene il Magnifico Rettore Prof. Carlo Adolfo Porro – è determinante e opportuno evidenziare come Egli abbia speso la vita dedicandosi alla ricerca, intesa come studio e pratica di soluzioni realizzabili e positive, e al dialogo, inteso come dialettica e concertazione tra interessi differenti. È a partire dai fondamenti del pensiero di Marco Biagi che l’Ateneo è impegnato affinché la Fondazione, che porta il suo nome, sia un luogo in cui vengono privilegiati il confronto costruttivo e lo studio, con il fine di contribuire a preparare generazioni di giovani in grado di operare nella società con mente aperta e senza pregiudizi, e capace di comprenderne le trasformazioni”.

“Ricordare Marco Biagi, per me e per i colleghi del Dipartimento di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che porta il suo nome e che oggi ho l’onore di dirigere – commenta il Prof. Tommaso Fabbri – significa ricordarci dei valori, che lui seppe praticare, del rigore scientifico e dell’impegno istituzionale e sociale, e significa ribadire la condanna alla violenza che ci privò di lui”.

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