Mercoledì sera 12 febbraio, operatori della Squadra Volante della Questura di Reggio Emilia hanno effettuato un controllo presso l’abitazione di A.A.K., nato in Senegal, classe 1995, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, che però non è stato trovato a casa. Gli operanti hanno atteso il suo arrivo in strada, davanti al portone del condominio. Arrivato dopo un quarto d’ora l’uomo non aveva nessuna motivazione valida riguardo l’accaduto. Pertanto, veniva tratto in arresto per il reato di evasione e portato in Questura.

Nel pomeriggio di ieri per l’uomo, trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa della direttissima, veniva disposto l’accompagnamento presso la locale Casa Circondariale. Questo a seguito del fatto che, in mattinata, aveva danneggiato in maniera irrimediabile il lavandino interno alla propria camera di sicurezza, causando una copiosa fuoriuscita di acqua e rendendo così inagibili i locali. Il PM di turno ne aveva quindi autorizzato  l’accompagnamento dello stesso presso la Casa circondariale.

Prima di essere accompagnato in carcere l’uomo, esagitato, ha iniziato a colpire con la testa il lunotto posteriore dell’auto della Polizia, cagionandone la rottura, buttandosi a terra, dimenandosi, gridando e nel contempo. Allertato, il 118 faceva giungere automedica e ambulanza per gli accertamenti del caso, quindi lo accompagnava presso il locale P.S per le cure.  A termine degli accertamenti sanitari (prognosi zero giorni), A.A.K. veniva tradotto presso la locale casa circondariale in attesa della direttissima.
Veniva poi deferito per i reati di danneggiamento aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale.

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