“Dati interforze” e forniti in questi giorni dal Ministero dell’Interno, su richiesta della preziosa Organizzazione di “Accesso Civico ai dati pubblici” e con la stretta collaborazione  del sindacato dei pensionati Spi-Cgil, che riassumono la cruda realtà delle denunce registrate da tutte le Forze di Polizia, per i reati di “truffa e furti con destrezza, ai danni dei cittadini anziani con età superiore ai 65 anni” !

Tabelle pesanti che riportano in dettaglio i dati relativi ad ogni regione e poi articolati provincia per provincia.

Con l’Emilia Romagna sul podio nero, al 3° posto, dopo Lombardia e Lazio, con l’ultimo anno che registra ben 5.085 furti e 1.488 truffe !

Numeri regionali (vedi allegato) in realtà superiori a quelli in tabella perché, stranamente, dal report ministeriale mancano i dati “non trasmessi” di Reggio Emilia.

Una realtà fortemente preoccupante, che concretamente vede cadere sulla pelle dei nostri cittadini anziani emiliano romagnoli, ben 19 di questi reati ogni santo giorno .

E purtroppo, con le truffe in crescita.

Con il nostro “podio nero” che vede Bologna al 1° posto con 2.156 furti e 675 truffe, seguita da Rimini e Modena. In realtà però, c’è Modena al 2° posto – con 529 furti e 143 truffe – perchè le denunce riminesi comprendono i tanti “anziani turisti” non residenti.

Numeri in calo dopo il picco del 2016, ma che comunque portano una crescita molto percepibile all’allarme nel vivere quotidiano.

Qui sta la radice di una pesante sofferenza sociale che colpisce la nostra popolazione che proviene da una vita lavorativa e, da pensionati, soffrono con paura e rischio di crescente isolamento.

Ogni giorno, li osservi quegli anziani che al loro bar sfogliano i quotidiani locali e commentano con rabbia i titoli e gli articoli che riferiscono delle truffe, aggressioni e rapine contro di loro, nella stessa città, o nel paese a fianco.

Anche oggi, sfogliando i nostri quotidiani, leggi “truffatori in azione, nel mirino due anziani da due falsi tecnici Aimag” ; ma anche, la pagina dopo, “anziana rapinata al bancomat”.

Così ieri, il titolo diceva “Apri, sono un’infermiera. Entra e ruba portafoglio e ori”. Il giorno prima invece “A un’anziana donna truffata per 15 mila euro con la scusa fasulla di risarcire un incidente causato dal figlio”.

Un clima pesante che registriamo e viviamo in diretta, con le crescenti richieste di aiuto, consigli ed assistenza, che arrivano nelle nostre sedi sindacali nel territorio: anziani sconcertati ed impauriti che – dopo o prima di fare denuncia – si rivolgono alle Camere del lavoro, alle leghe Spi, o all’Auser e Federconsumatori.

Una situazione e dati territoriali evidentemente preoccupanti, che impongono UN FARE MEGLIO E DI PIU’.

Intanto, il sindacato, moltiplicando le già parecchie e ben riuscite assemblee pubbliche – in specie promosse dallo Spi – per informare, consigliare ed indicare comportamenti più rassicuranti per gli anziani.

L’ottica urgente che va promossa per arginare le truffe, è la prevenzione, col coinvolgimento il più diffuso possibile, della popolazione colpita, per informarla bene sul cosa fare e consigliare ciò che invece andrebbe evitato di fare.

Siamo però interessati a spingere le Istituzioni nel territorio per realizzare possibili ed urgenti miglioramenti preventivi:

– A partire dell’estendere e qualificare l’ancor troppo formale “coordinamento operativo e preventivo” delle diverse forze di Polizia sul territorio, comprese le Polizie Municipali.

– Riaprire, anziché chiudere, sedi decentrate come i “posti integrati di polizia” in città che, anzi, vanno rinforzati per migliorare i controlli nei quartieri, nei mercati, nei centri urbani più significativi dei territori provinciali.

– sostegno per favorire la crescita dei gruppi di cittadini per il “controllo di vicinato”.

– Valorizzare le tante e possibili promozioni di formazione e sostegno alle iniziative delle associazione e del volontariato, per la vigilanza e vicinanza civica.

– Incoraggiare così e facilitare i percorsi degli anziani, vittime di questi reati, a produrre denuncia.

(Franco Zavatti, Cgil Modena, Coordinamento Legalità e Sicurezza Cgil Emilia Romagna)

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