Il 28 gennaio scorso il Consiglio comunale di Savignano sul Panaro ha conferito la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.
“Mi sento orgoglioso di essere savignanese” ha commentato il sindaco Enrico Tagliavini, “poiché entrambi i gruppi consliari hanno chiesto che il Consiglio e l’amministrazione comunale adottassero questo provvedimento. Abbiamo aspettato a farlo in questo 28 gennaio perché rientrasse nelle celebrazioni per la Giornata della memoria. L’impegno e la testimonianza di Liliana Segre, la sua vicenda, sono esemplari di quanta brutalità possa praticare un pezzo di umanità senza scrupoli, e di quanto sia importante e decisivo opporsi ad essa con la forza della ragione e dei diritti, della dignità di tutti i viventi”.

Nella delibera che ha accompagnato l’atto è precisato che “la cittadinanza onoraria è un impegno per chi la conferisce e per chi la riceve. È un Riconoscimento, è un ringraziamento, è essere riconoscenti nei confronti di qualcuno; la storia di una Comunità si configura nel tempo attraverso la sua memoria storica e la consapevolezza del ricordo”.
Nella seduta consiliare l’assessore alla cultura Antonella Gozzi, ha ricordato che la senatrice Segre è stata anche oggetto di una “terribile e assolutamente ingiustificata ondata di odio scatenatasi nei suoi confronti, a seguito della presentazione di una proposta al Senato di istituire una Commissione contro il razzismo e l’antisemitismo. Nella votazione in Parlamento, approvata con soli 151 voti, 98 esponenti del centrodestra si sono astenuti. (…) Questo Consiglio comunale ha quindi deciso di non rimanere dalla parte degli INDIFFERENTI, ritenendo che l’indifferenza sia già di per sé un a forma odiosa di accettazione e persino di connivenza e ha adottato una sorta di manifesto contro l’odio, il cui primo atto consiste proprio nel gesto simbolico di conferire questa cittadinanza onoraria”.

Liliana Segre è stata deportata ad Auschwitz quando ancora era una bambina, è stata una dei 776 bambini di età inferiore a 14 anni deportati in quell’orrore. Di questi, solo 25 sono sopravvissuti.

“Noi oggi, in questa sede istituzionale” ha concluso l’assessore Gozzi, “orgogliosamente le conferiamo la cittadinanza onoraria, e le diciamo grazie, per il suo coraggio, la sua determinazione e la sua generosità, e le ripetiamo a gran voce che non dimenticheremo, e non saremo indifferenti.”

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