E’ Patrizia Gambarini la nuova comandate della Polizia provinciale di Modena che avrà il ruolo anche di dirigente agli Affari generali.

La nomina da parte del presidente della Provincia Gian Domenico Tomei è scaturita da una selezione tramite bando pubblico, avvenuta nelle scorse settimane, a seguito della cessazione dal servizio di Fabio Leonelli, responsabile di entrambi i ruoli, che ha lasciato a fine anno per avere raggiunto i requisiti pensionistici;

Nata a Modena, laureata in Giurisprudenza a Modena, Patrizia Gambarini, ha una lunga carriera nella Polizia  municipale; ha guidato dal 1986 al 1993 il corpo a Mirandola, per poi passare a Modena, dove ha ricoperto anche il ruolo di comandate pro-tempore nell’estate del 2018, di vice fino al dicembre scorso con la responsabilità del “Servizio presidio del territorio”.

Incontrando la nuova comandante, Tomei ha delineato i filoni di attività a partire da quelli relativi al ruolo di dirigente tra cui spiccano il potenziamento dei servizi rivolti ai Comuni, tenendo conto che la Provincia ha costituito nei giorni la Stazione unica appaltante per gestire gare d’appalto per conto dei Comuni che si aggiunge a servizi attivi da tempo come quello dell’Avvocatura unica e i servizi forniti ai Comuni dall’Ufficio stampa.

In futuro queste opportunità potranno essere estese anche ad altri settori come la gestione del personale o il supporto tecnico per il rilascio delle certificazioni sismiche.

Per quanto riguarda la Polizia provinciale i compiti sono quelli tradizionalmente svolti, come i controlli sulla caccia e la pesca, garantendo un rapporto più stretto con gli operatori per una corretta gestione del territorio, e il coordinamento dei piani di controllo contro la proliferazione degli ungulati, fino all’impegno sul fronte della sicurezza dei cittadini, senza trascurare i controlli stradali e la tutela ambientale, intensificando il rapporto con il Gruppo Carabinieri Forestale.

Gambarini guiderà un corpo composto da 20 agenti in servizio della Polizia provinciale che, con la collaborazione di circa 50 guardie giurate volontarie faunistico venatorie, garantiscono i controlli su qualcosa come 250 mila ettari di territorio: 160 mila ettari di superficie cacciabile, circa 60 mila ettari di aree protette e le aree vicine ai centri abitati dove è vietato cacciare.

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