L’Accordo territoriale volontario riguardante il contenimento delle emissioni per perseguire un minore impatto ambientale da parte delle aziende ceramiche è stato firmato questa mattina a Fiorano da 10 primi cittadini e dai presidenti di Regione Emilia-Romagna, Confindustria Ceramiche, Provincia di Modena e Arpae.

Si tratta di un accordo di grande importanza, in continuità con il “Protocollo per il controllo e la riduzione delle emissioni inquinati nel distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia”  siglato nel 2009, in quanto fornisce un quadro conoscitivo dettagliato della qualità dell’aria nel distretto ceramico e stabilisce un tetto massimo alle emissioni a livello di distretto sotto forma di ‘quote autorizzate’.

L’obiettivo è incentivare le imprese ad un continuo miglioramento delle loro prestazioni ambientali e ad intervenire sui propri impatti diretti e indiretti, per ridurli e compensarli e così contribuire al risanamento della qualità dell’aria e al miglioramento generale della qualità ambientale del territorio. Si vuole inoltre uniformare ulteriormente le procedure autorizzative ambientali all’interno del Distretto, con una riduzione dei tempi e la possibilità per le imprese di accedere in via preferenziale ai contributi regionali.

L’Accordo non disciplina le emissioni di anidride carbonica in quanto regolamentate a livello internazionale, ma intende agire sul contenimento delle emissioni di polveri e ossidi di azoto, provenienti dalle attività di fabbricazione di prodotti ceramici. Alcune azioni, quali gli interventi compensativi sui trasporti e sull’efficentamento energetico degli impianti industriali, contribuiranno comunque alla riduzione della CO2.

La novità sta anche nel fatto che l’Accordo, della durata di cinque anni, viene sottoscritto dagli enti della pubblica amministrazione e dal mondo delle imprese, attraverso la loro associazione, stringendo in questo modo un patto reciproco di attenzione al territorio.

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