Foto di Lorenzo Zelaschi – www.zelaschiphotography.com

Liberare mare e fiumi da almeno 15 tonnellate di plastica, l’equivalente di oltre 340 mila bottiglie e contenitori, e contribuire così a contrastare il marine litter (i rifiuti in mare), un’emergenza ormai mondiale.

È questo l’obiettivo che si stima di raggiungere entro il 2021 con “Zero Plastica in Mare”, l’iniziativa lanciata da BNL Gruppo BNP Paribas in partnership con Legambiente, che interesserà porti e corsi d’acqua di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Lazio, Marche e Campania.

Il progetto – avviato con l’esperienza-pilota di Porto Garibaldi (Ferrara) grazie a volontari e pescatori impegnati insieme nel recupero, nello studio e nel corretto smaltimento dei rifiuti “pescati” nell’Adriatico – sta già ottenendo risultati molto positivi ed incoraggianti. Ad ottobre, in questo primo step di fishing for litter a Porto Garibaldi, sono stati già recuperati oltre 4 quintali di rifiuti, catalogati dai volontari del circolo Legambiente Delta del Po: l’89% è materiale plastico, 2% gomma, 2% metallo, 3% carta e cartone, 2% tessili e un restante 3% è costituito da rifiuti particolari (come RAEE – “Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”, oggetti di grandi dimensioni, etc.).

Nel 2020, “Zero Plastica in Mare” prevedrà anche attività di citizen science, di pulizia, volontariato ambientale e monitoraggio lungo 4 fiumi (il Lambro nel tratto relativo al Comune di Milano, l’Isonzo, il Tevere nel tratto relativo al Comune di Roma e il Sarno), fishing for litter in 3 porti di Lazio, Campania e Marche, oltre a quanto già avviato a Porto Garibaldi.

L’iniziativa prevede un’ulteriore azione specifica di raccolta e riciclo legati alla dispersione di retine utilizzate negli allevamenti di mitili in mare, uno dei rifiuti più comuni nell’alto Adriatico e poi il monitoraggio delle microplastiche nei 4 fiumi scelti dal progetto.

L’iniziativa è stata presentata oggi proprio a Porto Garibaldi presso la sede della Cooperativa Piccola Grande Pesca con gli interventi di Lorenzo Frattini, Presidente Legambiente Emilia Romagna; Serena Carpentieri, Vice Direttrice Legambiente; Mauro Bombacigno Direttore Engagement di BNL e di BNP Paribas in Italia; Marco Fabbri, Sindaco del Comune di Comacchio; Francesco Luciani, Comandante T.V. Capitaneria di Porto – Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Garibaldi; Ariberto Felletti, Presidente della Cooperativa Piccola Grande Pesca Op.; Annibale Cavallari, Presidente Clara spa. Prima della conferenza stampa, coordinata da Marino Rizzati, Presidente Circolo Legambiente Delta del Po di Comacchio, è stato spiegato e mostrato come si articola il monitoraggio scientifico dei rifiuti accidentalmente raccolti dai pescatori.

«Con Zero Plastica in Mare – ha affermato Mauro Bombacigno, Direttore Engagement di BNL e di BNP Paribas in Italia – portiamo la nostra strategia di #PositiveBanking sui territori, coinvolgendo le comunità locali in una rete di sensibilizzazione, impegno e volontariato, nella convinzione che un ambiente più sano sia una responsabilità individuale e collettiva: nostra come azienda socialmente responsabile, ma anche come singoli collaboratori di BNL-BNP Paribas e come cittadini. La salvaguardia dell’ambiente è una necessità urgente e per essere il più efficaci possibile abbiamo voluto insieme a noi Legambiente, da sempre concretamente attiva su tematiche ecologiche con operatori di alta professionalità».

«Il marine litter – ha dichiarato Serena Carpentieri, Vicedirettrice Nazionale di Legambiente – è una grave e complessa emergenza globale. Il problema va assolutamente affrontato su più fronti, coinvolgendo cittadini, governi, imprese. Con questo progetto, che ci vede impegnati insieme a BNL Gruppo BNP Paribas, vogliamo accendere i riflettori sul flusso dei rifiuti provenienti dall’entroterra e che poi arrivano in mare, prevalentemente attraverso i fiumi. Per questo, il primo “anello” del progetto riguarderà iniziative e attività lungo le sponde dei fiumi e il monitoraggio delle microplastiche delle acque fluviali. Azioni che si andranno ad affiancare a quelle di fishing for litter, proprio a partire da Porto Garibaldi, una delle esperienze-pilota che ha dato vita ad un prezioso lavoro di rete territoriale grazie al circolo regionale di Legambiente, ai pescatori, alle istituzioni locali; un’esperienza di grande valore che ha stimolato anche l’iter legislativo del Salvamare».

BNL ha deciso di condividere il suo impegno sostenibile anche con i clienti attuali e futuri: è stata da poco lanciata, infatti, una campagna di sensibilizzazione agli Investimenti Socialmente Responsabili, di cui il Gruppo BNP Paribas è leader di settore con oltre 37 miliardi di asset SRI in gestione. Per ogni prodotto SRI sottoscritto, BNL contribuisce alla raccolta di 5 kg di plastica (oltre 100 bottiglie e contenitori da 1 litro e mezzo) per raggiungere prima possibile il target delle 15 tonnellate previsto da “Zero Plastica in Mare”.

BNL ha attivato una serie di iniziative anche nelle proprie sedi per una totale eliminazione della plastica monouso, prevista nell’ambito della Banca entro il 2020. Sono state distribuite migliaia di borracce di alluminio che permetteranno la riduzione di 60 tonnellate di plastica all’anno, pari al consumo complessivo delle sedi BNL e BNP Paribas in Italia in cui è stata realizzata la distribuzione; installati erogatori di acqua per il refill delle borracce; forniti bicchieri di materiale ecosostenibile per i distributori di caffè e bevande. Importanti risultati anche sul fronte del consumo della carta: negli ultimi 6 anni, si è registrata una riduzione per ogni dipendente BNL pari 20%.

Nelle prossime settimane partiranno ulteriori attività finalizzate non solo all’eliminazione della plastica monouso, ma anche nel campo della mobilità sostenibile.

Il Gruppo BNP Paribas (dal 2017 carbon neutral, ovvero ad emissioni zero) dedica una particolare attenzione ai mari e alla protezione degli oceani ed ha recentemente emanato un “position paper” in cui si impegna a definire criteri specifici per finanziare le attività nel settore del trasporto marittimo, pesca, acquacoltura, estrazione di risorse naturali sottomarine, in conformità con il quadro globale definito da regolamenti internazionali, come la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.

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