“La sera del 27 novembre, in occasione dello storico consiglio comunale che ha sancito la rinascita del Teatro Carani, è andata in onda l’ennesima dimostrazione dell’arroganza (oltretutto pure falsa e tendenziosa) di alcuni esponenti del PD sassolese.
Da un lato in merito a ben note vicende politiche recenti, dall’altro con commenti fuori luogo riferiti a consiglieri eletti democraticamente dai cittadini sassolesi”. Il presidente della commissione “Servizi alla Persona” Andrea Boni commenta polemiche e circostanze circa il ritardo per gli impegni istituzionali.

“In primis il fatto riguarda la seduta della commissione I, dove il consigliere Lenzotti mi avviso’ all’ultimo del suo ritardo.
In qualità di presidente, nonostante ci fosse il numero legale e nonostante tutti i componenti della commissione stessa fossero pronti per l’inizio dei lavori all’orario prestabilito (‪18:30‬), ho deciso personalmente di attendere il quarto d’ora di prassi. Finito il margine accordato proprio per venire incontro alle richieste della ritardataria Lenzotti, abbiamo iniziato le votazioni e proprio una volta ultimate le operazioni (‪alle 18:49‬) è arrivata la suddetta consigliera”.

“È perciò assolutamente fuorviante e in malafede il quadro che la Savigni ha fornito della vicenda, accusandomi di non aver atteso, quando invece la realtà dei fatti è stata di assoluta flessibilità e disponibilità da parte mia, oltre che di massima attenzione nei confronti della minoranza.
Non bastasse è stato pure agitato lo spettro della prevaricazione della maggioranza nei confronti dell’ opposizione in una vicenda che invece al contrario ha mostrato massima apertura da parte della maggioranza stessa: comunque in qualità di presidente della commissione, nel limite del possibile mi sento in obbligo di far rispettare a tutti i membri (di maggioranza e opposizione) i tempi tecnici prestabiliti dei lavori, non foss’altro che altrimenti ogni seduta potrebbe diventare di difficile esecuzione.
Contro prova della nostra massima disponibilità a cooperare è l’accoglimento di ben due emendamenti per un oggetto della seduta consiliare citata: insomma, è da inizio mandato che dimostriamo la nostra disponibilità e apertura al dialogo, peccato che spesso e volentieri, dall’altra parte, si preferisca far polemica”.

“Secondo, in coda alle dichiarazioni non propriamente pertinenti di cui sopra, la consigliera Savigni, in evidente stato di surriscaldamento emotivo, ha poi accusato una parte dei neo eletti della maggioranza di inesperienza, riferendosi a liberi cittadini che per la prima volta nella loro vita si sono candidati, ma sono stato eletti democraticamente dalla cittadinanza e fanno parte del Consiglio Comunale di Sassuolo. Quindi, anche se comprensibile la delusione per la mancata elezione del suo candidato sindaco Pistoni, il consigliere Savigni dovrebbe, suo malgrado, accettare che in un sistema democratico l’elezione dei membri di un qualsiasi consesso avviene per i voti che i cittadini esprimono liberamente, senza configurare discriminazioni verso eletti di serie B ed eletti di serie A, ma soprattutto dimostrando rispetto verso le scelte popolo sassolese” – conclude Andrea Boni.

 

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