TUTTE LE NOVITÀ RELATIVE ALLA FATTURAZIONE ELETTRONICA                            La fatturazione elettronica è un sistema digitale che permette di emettere, trasmettere e conservare le fatture. Il documento in questione deve presentare tutti i dati relativi all’acquisto o al servizio di un determinato prodotto e nella maggior parte dei casi si trova in formato xml – cioè il formato nel quale vengono redatti i file telematici in grado di comunicare col SDI, il Sistema Di Interscambio.

Questa nuova metodologia aiuta a ridurre i processi di fatturazione e velocizzare tutti gli adempimenti fiscali. Dal primo gennaio 2019 è divenuta obbligatoria, per cui ogni azienda dovrà emettere e presentare solo documenti in formato elettronico e non più cartaceo.
Le imprese grandi e medie (o quantomeno quelle che superano la soglia di 65000 euro di fatturato) sono state dunque tenute ad adeguarsi alle nuove disposizioni. Discorso diverso per le aziende che fatturano con regime forfettario (cioè entro i 65000 euro): per queste infatti non è ancora previsto l’obbligo di fatturazione elettronica.

A livello pratico è da rilevare che su alcuni specifici dettagli tale strumento si è rivelato impreciso e per questo è stato necessario intervenire con delle apposite revisioni.
La legge, prima delle nuove riforme, prevedeva espressamente che nelle fatture fosse obbligatorio indicare la data in cui veniva effettuata la cessione dei beni o la prestazione di servizi che poteva coincidere nella maggior parte dei casi con il giorno nel quale si riscuoteva il corrispettivo. La fattura doveva inoltre essere emessa entro un massimo di dieci giorni dall’effettuazione dell’operazione.
Queste regole valgono ad oggi non solo per le fatture cartacee ma anche per quelle elettroniche; il dubbio che si poneva era relativo al fatto che mentre nella fatturazione cartacea era chiaro che il documento dovesse contenute entrambe le date, non era invece inequivocabile se tale obbligo valesse anche per quelle in formato elettronico.
La questione si è risolta il 17 giugno, quando sono entrate ufficialmente in vigore le modifiche apportate al decreto legislativo 119 del 2019. Ora è chiaro che dal momento che lo SDI certifica la data di avvenuta trasmissione del documento al ricevente, si può facilmente dedurre che la data inserita nei dati generali corrisponda per certo ai giorni in cui è avvenuta l’operazione. Da questa data l’emittente avrà a sua disposizione un massimo di dodici giorni e non più dieci per trasmettere il file all’SDI.

NOVITÀ SUL RIFORNIMENTO DI CARBURANTE
Con l’introduzione obbligatoria della fatturazione elettronica, sono state sviluppate novità sul rifornimento di carburante.
Ad oggi, per poter detrarre l’Iva e anche le spese relative ai combustibili sui mezzi di trasporto aziendale, occorre pagare solo con carte di debito e credito oppure con altri dispositivi che permettono l’addebito in conto corrente. Come spiega meglio la circolare numero 8/E, le carte che si possono utilizzare sono sia carte aziendali che personali dei dipendenti o dei collaboratori. Questo nuovo meccanismo è necessario per poter tracciare in maniera chiara tutte le varie transazioni.
Le novità introdotte con la fattura elettronica obbligano inoltre tutti i benzinai a consegnare tale documento a chi acquista il carburante e ad indicare tutte le varie informazioni richieste. Entro massimo 24 ore il benzinaio deve inviare la fatturazione al Sistema Di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate. Grazie a questa metodologia l’Agenzia potrà visionare e conservare tutte le informazioni relative alla detrazione dell’Iva e inoltrarle all’acquirente del rifornimento di carburante.
La legge di bilancio però non indica in modo specifico come deve essere registrata la fatturazione elettronica relativa al carburante e non mette neanche in luce quali siano le diverse tipologie di combustibili che devono sottostare a tale obbligo. Ad ogni modo, allo stato attuale sembra che questo primo anno di introduzione dell’obbligo stia portando a una sostanziale semplificazione dei processi di trasmissione e rendicontazione, a tutto vantaggio dell’Agenzia delle Entrate e – soprattutto – di aziende e liberi professionisti.

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