Venerdì 11 ottobre proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato al tema Globalizzazioni. Forme e immagini dell’universalismo, ideato dal Centro Culturale. Il terzo incontro, dal titolo Impero. L’espansione dell’antica Roma tra ideologia e conquista sarà tenuto da Giovanni Brizzi, professore emerito di Storia romana presso l’Università di Bologna.

Oltre ad aver insegnato in numerose istituzioni francesi, Brizzi è condirettore della «Rivista storica dell’antichità» e socio dell’Accademia delle Scienze di Bologna. Nei suoi studi si è concentrato sulla storia militare antica, con attenzione ai sistemi informativi, alle strategie e agli armamenti. Ha ricostruito le vicende legate al conflitto tra Roma e Cartagine, approfondito le figure di Annibale, Scipione e Silla e studiato le trasformazioni delle strutture sociali e politiche nel passaggio dalla repubblica al principato. Tra i suoi scritti recenti: Ribelli contro Roma. Gli schiavi, Spartaco, l’altra Italia (Bologna 2017); Silla (Bologna 2018); Io, Annibale. Memorie di un condottiero (Roma-Bari 2019).

Il concetto di imperialismo, applicato al mondo romano antico, è stato senza dubbio uno dei temi più dibattuti in ambito storiografico, e non solo in epoca contemporanea. In particolare, gli studiosi hanno concentrato la loro attenzione sulla duplicità del suo carattere. Da una parte, si è identificato l’imperialismo con la tendenza alla conquista e alla sottomissione di terre e popoli, messa in atto con strumenti militari e promossa attraverso un’accorta propaganda, secondo la quale compito dell’urbs era estendere il suo dominio su tutto il mondo abitato, rivelatosi già con Augusto ben più ampio di quanto si fosse pensato fino ad allora. Dall’altra parte, si è sottolineato come i processi di espansione siano stati caratterizzati anche da una spinta all’integrazione culturale, religiosa e civica di popoli e genti. Pur ridimensionato nelle sue dimensioni più concrete, l’universalismo era comunque destinato a sopravvivere, come principio fondamentale, ben oltre la fine dell’età romana, in quanto capace di chiamare a far parte di una “patria” comune prima gli abitanti della penisola italica e poi, via via, tutto il genere umano.

Ora in onda:
________________