Il report 2019 qui presentato, è un primo quadro di sintesi descrittivo delle attività realizzate nel triennio 2016/18 di gestione del Fondo d’Ambito incentivante istituito da ATERSIR ai sensi della L.R. 16/2015 finalizzato alla rendicontazione dei risultati ottenuti, ed alla valutazione del cambiamento generato: “Questo report, oltre ad essere un atto di trasparenza, costituisce una radiografia precisa della gestione del Fondo, evidenzia le buone pratiche promosse dai Comuni, che partecipando ai Bandi, hanno ottenuto risorse da utilizzare nel processo virtuoso dell’economia circolare – commenta Vito Belladonna, Direttore di ATERSIR – e vuole essere da stimolo per quei Comuni che si stanno avviando verso quegli obiettivi”.

Con la Legge Regionale n. 16/2015 la Regione Emilia-Romagna ha individuato diversi strumenti (tariffazione puntuale, incentivi rivolti ai Comuni che inviano meno rifiuti allo smaltimento, sostegno alle imprese che attuano i principi dell’economia circolare) per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti, in alcuni casi più ambiziosi di quelli previsti dalla Comunità Europea:

·         Produzione di rifiuti indifferenziati pro-capite inferiore a 150 kg

·         Riduzione della produzione pro-capite dei rifiuti urbani dal 20% (538 kg pro-capite) al 25% (505 kg pro-capite) rispetto alla produzione del 2011 (673 kg.)

·         Raccolta differenziata al 79% per i Comuni di pianura, 70% per i Comuni capoluogo e della costa, 65% per i Comuni di montagna

“Istituito dal 2016, gestito e regolato da ATERSIR, il Fondo d’Ambito viene alimentato dai Comuni e dalla stessa Regione Emilia-Romagna e prevede diverse linee d’intervento a favore di attività di miglioramento nella gestione dei rifiuti, in particolare per il passaggio a tariffa puntuale – racconta Alessandro Bazzani, funzionario di ATERSIR, referente per il Fondo –  ovvero a finanziare progetti per nuovi centri del riuso e per specifiche iniziative locali, di prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti, fattore che può incidere in modo rilevante sulla qualità ambientale dei territori e sul raggiungimento degli obiettivi regionali”.

Per la gestione del Fondo l’Agenzia ha approvato un Regolamento sottoposto alla consultazione e validazione di una apposita Commissione Tecnica Indipendente e della  competente Commissione dell’Assemblea Legislativa. L’obiettivo principale del Fondo è accelerare la Trasformazione dei rifiuti in risorse, passando da un modello economico lineare basato sullo sfruttamento delle risorse naturali, a un’economia circolare in cui le materie sono riutilizzate e si riducono al minimo i residui da destinare a smaltimento.

 

Linee di Finanziamento

Le linee di finanziamento per la distribuzione del fondo, il cui ammontare annuale è stato mediamente di undici Mln€, sono:

·         LFA – LINEA DI FINANZIAMENTO A – incentivi per la riduzione della TARI ai cittadini del Comuni virtuosi.

·         LFB – LINEA DI FINANZIAMENTO B- sostegno alle attività di riduzione della produzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio

Tale linea è a sua volta suddivisa in:

LFB1 – sostegno alla trasformazione dei servizi: per l’incentivazione alla trasformazione del servizio rifiuti (riduzione rifiuti non avviati a riciclaggio), tramite raccolta a porta a porta o sistemi equipollenti e sistemi di tariffazione puntuale.

LFB2 – Realizzazione di centri del riuso

LFB3 – Progetti comunali di riduzione della produzione di rifiuti.

 

Il processo stesso di alimentazione del Fondo costituisce uno stimolo alla riduzione dei rifiuti inviati a smaltimento, perché grava direttamente sul loro conferimento: ogni Comune, infatti, contribuisce annualmente alla sua formazione in funzione della quantità di rifiuti indifferenziati prodotti nell’anno precedente e in proporzione alla tariffa, media regionale di smaltimento, mentre la quota regionale proviene dal tributo speciale previsto per il deposito in discarica dei rifiuti solidi di cui alla L.R. 31/1996.

Gli importi complessivi disponibili, oltre quarantatré milioni di € nel quadriennio 2016/209, sono provenienti mediamente per il 60% dai Piani Economico Finanziari del servizio rifiuti dei Comuni e per il 40% dal Bilancio della Regione Emilia-Romagna, sono stati così ripartiti tra le linee di finanziamento previste:

Attività realizzate

Grazie alla linea di finanziamento LFA sono stati premiati gli utenti dei comuni che hanno ottenuto, anno per anno, le migliori performances in termini di minore quantitativo di rifiuti da smaltire per abitante equivalente. Il valore limite per il riconoscimento premiale si è abbassato costantemente dal 2016 al 2019, sintomo evidente dei risultati ottenuti dalle trasformazioni attuate sui servizi.

Attraverso la linea di finanziamento LFB1 sono stati riconosciuti sui piani economico finanziari dei rifiuti dei contributi per sostenere le trasformazioni del servizio di raccolta dei rifiuti indifferenziati, che attraverso la misurazione puntuale del rifiuto, consentano ai Comuni di adottare la tariffazione puntuale del servizio, considerato uno dei principali strumenti per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.

Mediante la partecipazione ad appositi bandi annuali, i Comuni della Regione hanno potuto beneficiare di risorse per attività di prevenzione, previste dalla linea di finanziamento LFB2 per la realizzazione di Centri Comunali del riuso e dalla linea di finanziamento LFB3 per progetti comunali di prevenzione della formazione di rifiuti, in progressiva crescita e diffusione. Le proposte pervenute in conformità ai bandi sono state tutte finanziate: sono stati riconosciuti 1,27 Mln€ di contributi a ventuno progetti di realizzazione o adeguamento di centri comunali del riuso a servizio di trenta comuni, e altrettante risorse a favore di quasi novanta progetti comunali di prevenzione e riduzione dei rifiuti.

Lunedì prossimo, 30 settembre, è in scadenza un Bando per entrare nella graduatoria delle domande di Contributi per la realizzazione di Centri Comunali dei Riuso.

 

 

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