Negli ultimi cinque anni le cooperative sociali dell’Emilia-Romagna sono aumentate del +7% raggiungendo le 915 unità, l’occupazione è incrementata del +21,4% raggiungendo i 44.000 addetti, il fatturato globale è di 2,2 miliardi di euro. Le cooperative aderenti alla sola Legacoop sono 216 con 30.000 addetti (6.000 dei quali impiegati fuori regione) e sviluppano un fatturato di 1,2 miliardi di euro: sono alcuni dei dati presentati questa mattina a Bologna dal vicesegretario generale di Unioncamere Guido Caselli all’assemblea delle cooperative sociali aderenti a Legacoop. Ai lavori hanno partecipato la sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e la presidente nazionale di Legacoopsociali Eleonora Vanni.

I dati di Unioncamere evidenziano anche le caratteristiche dei circa 700.000 utenti che ogni anno si rivolgono alle cooperative sociali aderenti a Legacoop: 51.000 minori, 29.000 anziani, 7.000 disabili, 1.200 con problematiche di salute mentale, 15.000 persone in situazioni di fragilità, mentre per 590.000 persone si tratta di accessi multiutenza.

“Non è possibile immaginare questa regione senza l’apporto della cooperazione sociale – ha sottolineato il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Giovanni Monti –. Costituisce una parte imprescindibile del welfare, del benessere e dell’insieme di sicurezze che rendono questo territorio luogo ideale per la crescita di investimenti, imprese, lavoro di qualità. Il futuro ci riserva tante sfide, prima fra tutte quella della coesione sociale, un patrimonio che necessita di una manutenzione e di attenzioni continue”.

Ai lavori, coordinati dalla vicepresidente di Legacoop Emilia-Romagna Michela Bolondi hanno portato i loro saluti Luca Dal Pozzo di Confcooperative, Emanuele Monaci di Agci, Federico Amico portavoce del Forum del Terzo Settore.

“Vogliamo valorizzare, anche con campagne di comunicazione, sempre di più il ruolo della cooperazione sociale e di chi ci lavora, persone che operano con grande passione e competenza – ha annunciato il responsabile di Legacoopsociali Emilia-Romagna Alberto Alberani –. Siamo impegnati per far sì che questo impegno sia riconosciuto di più anche sul piano salariale: abbiamo appena rinnovato il contratto nazionale ed è positivo che la Regione abbia adeguato le tariffe per coprire l’aumento salariale. Ma non è ancora sufficiente: si deve fare di più, anche perché registriamo crescenti difficoltà nel reperire addetti soprattutto tra gli operatori sociosanitari”.

Alberani, che ha sottolineato le intese positive raggiunte nei cinque anni di mandato di Stefano Bonaccini, ha proposto alla Regione Emilia-Romagna di dare vita a un Patto che valorizzi il welfare e il lavoro sociale e che, in sintonia con le caratteristiche del Patto per il Lavoro, coinvolga più soggetti pubblici e privati per dare risposta a una serie di temi emergenti, a partire dall’aumento della longevità in un contesto che vede diminuire i giovani, con un numero sempre maggiore di persone che vivono sole, prive di una rete di sostegno famigliare.

“I servizi accreditati rivolti a persone anziane e a persone con disabilità vanno rafforzati – ha insistito Alberani – anche aumentando il fondo per la non autosufficienza e superando le gare d’ appalto nei servizi alla persona, andando verso sistemi di accreditamento. Infine – ha concluso Alberani –, ci candidiamo a individuare percorsi che consentano a un certo numero di percettori del reddito di cittadinanza di costruirsi una professionalità e un futuro nella cooperazione sociale”.

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