Un istituto scolastico d’eccellenza, con un’attività qualificata di alta formazione artistica e musicale, correlata alla produzione artistica e alla ricerca, che svolge anche “un prezioso lavoro per la promozione della cultura musicale in città e ha instaurato una proficua collaborazione con le scuole, anche quelle dell’infanzia, e con le diverse istituzioni culturali, a partire dal ruolo centrale nel progetto Modena città del Belcanto”.

L’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi ha sintetizzato così al Consiglio comunale le motivazioni della convenzione con l’istituto di studi superiori musicali Vecchi-Tonelli che il Comune di Modena sottoscriverà insieme a quello di Carpi in applicazione dell’accordo di programma per la statizzazione dell’istituto approvato lo scorso anno.
Oltre a continuare ad assicurare l’uso gratuito della sede di via Carlo Goldoni, così come la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, il Comune si impegna al mantenimento del finanziamento necessario al funzionamento dell’istituto fino al completamento della statizzazione, con avvio previsto dal gennaio del 2021, e poi a riconoscere un contributo annuale di 100 mila euro “a favore delle attività di formazione e diffusione dell’educazione musicale di base sul territorio comunale”.

Il provvedimento, che ora dovrà essere sottoscritto dai tre enti, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale giovedì 19 settembre. “Prosegue così il percorso per affidare la gestione della scuola allo Stato e fino a completamento – ha garantito l’assessora Baracchi – manteniamo il sostegno per il funzionamento dell’istituto, così come garantiamo l’assenza di situazioni debitorie e di criticità finanziarie”.
Oltre all’impegno per la sede di via Goldoni nel palazzo Santa Margherita, che il Comune ha in uso dall’Asp Patronato Figli del Popolo, per il Vecchi-Tonelli è previsto anche l’utilizzo di altri spazi per lo sviluppo delle proprie attività. I corsi di educazione musicale, per esempio, trovano già spazio nel complesso del San Paolo.

Nel dibattito, la consigliera Enrica Manenti del Movimento 5 stelle si è detta “d’accordo con l’operazione” e ha ricordando che la cifra con la quale annualmente il comune sostiene l’attività dell’istituto, sulla base degli accordi convenzionali in essere, è tra i 400 e i 600 mila euro.
Marco Forghieri del Pd ha sottolineato che “siamo in uno di quei casi in cui ogni Ente fa la parte che dovrebbe fare. Troppo spesso a livello locale siamo stati costretti a sopperire a carenze su alcuni servizi su cui sarebbe stato opportuno l’impegno dello Stato – ha aggiunto – ma in questo caso il Comune mantiene un’eccellenza sul territorio e lo Stato fa la sua parte attraverso un aumento dell’impegno economico”.

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