Primo giorno di scuola davvero speciale per Reggio. Perché se, negli ultimi tre anni, la Provincia di Reggio Emilia aveva salutato la prima campanella in un istituto sede di importanti lavori di riqualificazione (il liceo artistico Chierici e lo Scaruffi-Levi-Tricolore) o in occasione di nuovi corsi (il liceo scientifico ad indirizzo sportivo allo Spallanzani), quest’anno il presidente Giorgio Zanni e la vicepresidente con delega all’Istruzione Ilenia Malavasi hanno fatto coincidere il loro augurio di buon lavoro a studenti e docenti con la posa della prima pietra del nuovo Polo scolastico che, da qui a 400 giorni, sorgerà in via Fratelli Rosselli. Un investimento importante, hanno sottolineato, come da anni non avveniva in città. Per dimensioni e costi (11,3 milioni di euro per i 3 lotti, 6,1 per il primo che si è avviato oggi), bisogna infatti risalire al 1995 – anno di inaugurazione del liceo scientifico Aldo Moro – per trovare l’ultimo precedente.

La prima pietra, con tanto di cazzuola, vanga e calcestruzzo, è stato posata questa mattina alle 11 dallo stesso presidente Zanni e dalla vicepresidente Malavasi nell’area, tra via Fratelli Rosselli e il cavalcavia di via Inghilterra, in cui sorgerà la nuova scuola. Con loro, Paolo Genta di Cairepro – che insieme agli studi Arco e Lorenzo Villa ha curato la progettazione dei tre lotti – ma soprattutto studenti e docenti di Zanelli, Motti e Secchi. A questi tre istituti sarà infatti destinata la nuova scuola, “destinata prioritariamente al Secchi, anche al fine di liberare spazi importanti al Polo scolastico di via Makallé che ospita ogni giorno 5.000 persone, più degli abitanti di molti nostri Comuni”, hanno spiegato Zanni e Malavasi.  “Una decisione presa anni fa, dopo la riforma Gelmini a conferma del lungo e travagliato iter di un progetto che ha poi dovuto fare i conti con i tagli dei trasferimenti statali per la spending review – ha spiegato Ilenia Malavasi –  L’idea era quella riorganizzare le scuole superiori reggiane accorpandole in base agli indirizzi quindi di creare qui un Polo del territorio con gli istituti che si occupano, anche dal punto di vista agrario o eno-gastronomico, di queste tematiche, quindi una volta ultimata la nuova scuola sarà in grado di offrire nuovi spazi didattici e laboratori anche a Motti e Zanelli”.

Il primo lotto che dovrebbe ultimarsi entro la fine del prossimo anno sarà già in grado di ospitare 500 studenti grazie a 12 aule per attività didattiche, 2 aule di sostegno, 9 laboratori specialistici ed un locale museale. Prevista anche la realizzazione, d’intesa con il Comune e grazie al contributo di Regione e Agenzia per la mobilità, di una nuova rotatoria, di parcheggi e di un piazzale per l’arrivo e la partenza dei mezzi pubblici, per garantire maggiore sicurezza agli studenti. Seguirà un altro corpo con 28 aule, 3 di sostegno e 18 laboratori (con un piano che verrà lasciato al grezzo e completato con il terzo lotto, che prevede anche un’aula magna a disposizione dei tre istituti) per una capienza complessiva di circa 1.150 studenti.

Prima della posa della prima pietra, allo Zanelli il presidente Zanni e la vice Malavasi hanno incontrato alcune classi anche di Motti e Secchi per illustrare il progetto e fare gli auguri di buon anno a studenti e docenti.

“Oggi, insieme ai vostri compagni e ai vostri insegnanti, iniziate un importante percorso di crescita che vedrà anche la Provincia, in particolare sui  temi della legalità e delle opportunità formative all’estero, al vostro fianco – ha detto il presidente Zanni – Impegnatevi, perché è studiando che si diventa grandi e si acquisisce  quella consapevolezza che può permettervi di distinguere il vero dal falso, le fake news dalla realtà”. “Questa coscienza critica la dovete costruire quotidianamente a partire dalla scuola, per diventare cittadini attivi”, ha concluso il presidente della Provincia incitando i ragazzi a “provare ad assumervi una responsabilità in più”: “Fate politica, pensate anche a impegnarvi nell’amministrazione, magari iniziando dalle realtà associative del vostro paese, per mettere a disposizione di tutti quello che imparerete qui a scuola: questo Paese ha bisogno di un cambiamento forte e solo voi giovani potere assicurarlo col vostro impegno, anche in politica, perché la politica è una cosa bella”.

“Al termine di un percorso lungo e faticoso vi consegniamo la scuola più importante di questi ultimi anni, un investimento che facciamo per voi ragazzi per dotarvi di tutti gli strumenti in grado di supportare il vostro percorso di vita – ha detto la vicepresidente Ilenia Malavasi – La scuola la fanno le persone, a partire da voi e dagli insegnanti che lavoreranno per farvi scoprire il talento che ognuno di voi ha, ma anche strutture adeguate come quella che oggi iniziamo a costruire: prendetevene cura”.

A fare gli onori di casa è stata la dirigente Mariagrazia Braglia, che a nome anche delle colleghe Barbara Ghiaroni del Motti e Beatrice Menozzi del Secchi, si è detta “onorata di iniziare in maniera così solenne quest’anno scolastico e, soprattutto, con una notizia così bella: una nuova scuola che darà una risposta importantissima a bisogni dei tre istituti, impegnati a garantire una didattica sempre meno frontale e tradizionale e sempre più laboratoriale e personalizzata”. Dopo aver ringraziato la Provincia, “con cui  abbiamo sempre avuto una interlocuzione costante collaborando positivamente nella comune convinzione dell’importanza degli investimenti nell’istruzione”, anche la preside Braglia ha invitato i ragazzi  ad “avere a cuore il vostro percorso formativo, che sarà una risorsa preziosa quando vi affaccerete al mondo adulto non solo dal punto di vista professionale, e a utilizzare al meglio e preservare la nuova scuola”.

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