Dopo l’annuncio nei mesi scorsi del nuovo modello da produrre nello stabilimento del Tridente modenese, nulla è cambiato ad oggi sulla situazione produttiva.
Infatti, le giornate dedicate alla produzione automobilistica continuano a diminuire, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali a copertura dei giorni di sospensione dei lavoratori continua ad aumentare con lo spettro che da qui a pochi mesi i due modelli Maserati attualmente prodotti, escano di produzione. E con una grossa incognita sul 2020, in quanto, dalle dichiarazioni aziendali, il nuovo modello entrerà a regime in produzione non prima del 2021.
Oggi molti lavoratori sono impegnati in attività “non core” che sono sicuramente utili per abbattere l’utilizzo individuale dell’ammortizzatore sociale, ma sicuramente non sono attività di prospettiva.

Quindi serve al più presto un incontro con tutti i sindacati che possa dare certezze alla continuità delle attività all’interno dello stabilimento chiarendo cosa fare nella fase di transizione dagli attuali modelli al nuovo modello, quali sono gli obbiettivi di produzione del nuovo modello di auto Maserati e se conseguente a ciò c’è la garanzia del mantenimento dell’occupazione ad almeno 300 unità come prima della crisi del 2015.

“Su questo punto – afferma Cesare Pizzolla segretario Fiom Cgil Modena –  auspico la continuità di attenzione e impegno da parte delle istituzioni locali perché si arrivi al più presto ad avere un piano industriale che dia certezze alla città e ai lavoratori del mantenimento a pieno regime di uno stabilimento che, oltre ad occupare i lavoratori diretti, permette attraverso l’indotto di creare ricchezza per tutta la comunità”.

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