Al via un nuovo cantiere per rendere più sicuri quasi 5 chilometri di arginature del Panaro per un investimento di 8 milioni e 800 mila euro. I lavori partiranno dal Ponte di Navicello, in comune di Modena, e riguarderanno la sistemazione, il rialzo e il rinforzo delle difese spondali in un territorio messo duramente alla prova dall’alluvione del gennaio 2014.

“Continua senza sosta l’impegno per la sicurezza del nodo idraulico modenese, strategico su scala regionale, spiega l’assessore regionale alla protezione civile, Paola Gazzolo- L’attenzione è puntata sugli argini: alle opere già in corso per oltre 18 milioni di euro su quelli del Secchia, fino al confine con Mantova, si unisce ora un nuovo intervento lungo il Panaro che nell’arco di un anno e mezzo interesserà il territorio di 5 Comuni”.

Dalla città capoluogo proseguirà a Bomporto, Nonantola e Ravarino, per spingersi fino a Crevalcore, nel bolognese. I lavori sono stati aggiudicati nei giorni scorsi da Aipo: dopo la predisposizione del cantiere, i mezzi saranno all’opera a partire da fine agosto.

“Vista l’estensione del tratto di difese spondali coinvolto, si tratta dell’intervento di adeguamento più rilevante messo finora in atto lungo il Panaro- continua l’assessore- Fa parte di un pacchetto da 20 milioni di euro che, negli anni passati, ha già visto la conclusione di stralci urgenti sia a Castelfranco Emilia che a Modena, fino al Ponte di Navicello, ossia il punto da cui partirà il nuovo cantiere”.

A queste opere si aggiunge la realizzazione del tratto di argine tra il Ponte di Sant’Ambrogio, a Modena, e la confluenza nel Tiepido in corso di progettazione definitiva per circa 2 milioni e 200 mila euro di investimento.

Novità importanti riguardano anche la Cassa di espansione del Secchia. Nei giorni scorsi si è conclusa la progettazione definitiva sia per l’adeguamento di quella esistente che per il suo ampliamento in comune di Rubiera. Una serie di interventi dal valore complessivo di oltre 21 milioni 200 mila euro che permetteranno di ottimizzare il volume disponibile, consentendo anche la regolazione delle portate a valle, e di accrescere di 5 milioni di metri cubi la capacità dell’opera idraulica.

“A settembre i progetti saranno presentati alle amministrazioni locali, per poi avviare la necessaria procedura di valutazione di impatto ambientale”, conclude Gazzolo.

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