«Le condizioni meteo degli ultimi tre mesi hanno letteralmente messo in ginocchio i commercianti ambulanti, che da marzo ad aprile hanno realizzato incassi mediamente inferiori del 70% rispetto a quelli dello stesso periodo dell’anno scorso: ciò impone la messa in campo da parte dei Comuni modenesi di misure utili a compensare almeno la tassa di occupazione di suolo (TOSAP) pagata senza avere avuto di fatto la possibilità di lavorare e dunque di produrre ricavi».

E’ un grido d’allarme quello che viene lanciato da Fiva-Confcommercio e Anva-Confesercenti, associazioni di rappresentanza dei commercianti su suolo pubblico, sulle conseguenze che ha avuto il protratto maltempo di questi mesi ha avuto sugli affari del commercio ambulante.

«Per chi come gli ambulanti ha il proprio “negozio”all’aperto – precisano Anva e Fiva – al danno derivante dal fatto che la presenza di condizioni climatiche tutt’altro che primaverili ha radicalmente modificato i comportamenti di acquisto, si è aggiunta la beffa dovuta al fatto che maltempo, pioggia incessante e addirittura la neve hanno ridotto drasticamente la frequenza dei mercati settimanali da parte dei consumatori».

«Il fatto che tutto ciò sia accaduto in mesi cruciali, fondamentali per gli affari e far tornare i conti, rende indispensabile l’adozione di interventi straordinari a sostegno della categoria: chiediamo da un lato ai Comuni che ospitano i mercati settimanali l’esenzione di 5 mesi dal pagamento del plateatico e la riduzione della TARI, dall’altro una valutazione, da parte della Regione, della possibilità di introdurre una sorta di tassa a presenza che, con una modifica della normativa regionale ad hoc, renda le assenze dai mercati per avverse condizioni meteorologiche ininfluenti sul diritto a conservare il proprio posteggio. Appare infatti indispensabile tutelare questa categoria dai danni prodotti dal maltempo, al pari di altre».

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