Gli strumenti previsti dal decreto legislativo 102/04 non sono più idonei a dare risposte adeguate ai sempre più frequenti eventi estremi conseguenti ai cambiamenti climatici. Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna nel commentare la dichiarazione dello stato di crisi regionale a seguito delle avversità climatiche di maggio 2019 da parte della Regione, con il bollettino n.157 del 21.05.2019.

Nel decreto si evidenzia che è già stata presentata  al Presidente del Consiglio dei Ministri la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale.

L’eccezionale ondata di maltempo di questi giorni ha comportato esondazioni, allagamenti e frane in tutto il territorio regionale – fa sapere Coldiretti Emilia Romagna – assieme gravi danni alle colture, con  una perdita del 70% delle pere di varietà Abate e Kaiser e la raccolta di ciliegie pressochè azzerata per le varietà precoci non protette dai teli antipioggia (- 90%), mentre i danni si estendono inoltre alle fragole nei campi allagati della Romagna e alle albicocche.

Proprio alla luce di danni così ingenti e improvvisi – conclude Coldiretti Emilia Romagna – è necessario dotarsi di sistemi di accesso alle previdenze più adeguati e rapidi eliminando inutili passaggi che appesantiscono la gestione d’emergenza.

A nostro avviso gli strumenti previsti dal decreto legislativo 102/04 necessitano un adeguamento per dare risposte idonee a far fronte ai sempre più frequenti eventi estremi conseguenti ai cambiamenti climatici.

 

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