Vessazioni psicologiche e fisiche, molestie e insulti all’ex fidanzata e alla mamma di quest’ultima, vittime anche delle peggiori offese. Alla base delle assurde violenze dell’uomo, che stando ai raccapriccianti contenuti nella denuncia andavano avanti da alcuni anni, il voler sopraffare l’ex fidanzata. Gravi e inauditi episodi per i quali, al termine delle indagini, i carabinieri della stazione di Fabbrico avevano denunciato l’uomo, un 23enne abitante in un comune della bassa reggiana, per i reati di atti persecutori.

La Procura, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri, nel mese di marzo scorso aveva richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare del divieto di avvicinamento, prescrivendogli di non avvicinarsi a più di 500 metri dalla donna e dalla mamma con il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con le parti offese. Un provvedimento che pare non sia bastato a impedire la reiterazione della condotta persecutoria.

Dall’applicazione della misura cautelare infatti i carabinieri di Fabbrico hanno accertato come il 23enne abbia ripetutamente trasgredito le prescrizioni imposte, iniziando a viaggiare sul pullman che l’ex fidanzata utilizza abitualmente per recarsi all’Università, fissandola e sputando per terra. E’ stato inoltre accertato come il 23enne sovente si presentava nei luoghi frequentati dalla ex con le amiche. Il giovane è stato anche sorpreso dai carabinieri nei pressi dell’abitazione delle due donne.

Condotte delittuose che, relazionate alla Procura reggiana, hanno permesso di otteneva dal Tribunale di Reggi Emilia l’aggravamento della misura cautelare del divieto di avvicinamento con quella degli arresti domiciliari. Il provvedimento giunto ai carabinieri di Fabbrico è stato eseguito nella giornata di ieri con i carabinieri che hanno arrestato l’uomo.

Al 23enne vengono attribuite, dal giugno 2017, reiterate condotte vessatorie con violenze fisiche ai danni di entrambe le donne, minacce ripetute, distruzione del mobilio della loro abitazione, danneggiamento dell’autovettura dell’ex fidanzata, appostamenti sotto casa e inseguimenti, scritte offensive sui muri del paese e continue telefonate persecutorie.

 

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