I dipendenti della Provincia che entro il 2021 raggiungeranno i requisiti per la pensione sono in tutto 29 (di cui 13 con la quota 100) pari a quasi il 13 per cento del personale che è ora di 225 unità.

Un problema per l’ente rilevato nel consuntivo 2018, approvato nei giorni scorsi dall’Assemblea dei sindaci e dal Consiglio provinciale, con l’astensione del gruppo Uniamoci, dove si definisce il calo del personale nei prossimi anni rappresenta una «criticità per le attività, dovuta ai tempi lunghi per le procedure di assunzione».

La Provincia rispetta l’obiettivo del bilancio in pareggio, non ha problemi di liquidità ma è in grado di finanziare con proprie risorse solo una quota residua degli investimenti, soprattutto utilizzando parte dell’avanzo disponibile che è di oltre sei milioni e mezzo di euro, scaturito da economie sull’acquisto di beni e servizi e risparmi sulle utenze delle scuole superiori, grazie anche agli investimenti sul risparmio energetico; gli investimenti su strade e scuole finanziati con l’avanzo saranno decisi nei prossimi giorni.

Le attività risultano in aumento, dopo anni di blocco causato dai tagli: per la manutenzione e gli investimenti su viabilità e scuole superiori la Provincia ha speso nel 2018 quasi 53 milioni di euro che rappresentano quasi l’80 per cento delle risorse disponibili; sempre nel 2018, l’ente ha dovuto versare allo Stato 26 milioni di euro di tributi versati dai modenesi; si tratta di circa il 43 per cento delle entrate che non rimangono sul territorio, compensate solo in parte da contributi statali; gli investimenti sono arrivati a quasi 16 milioni di euro mentre quelli avviati e tuttora in corso superano i 18 milioni di euro, in gran parte finanziati da altri enti.

Le entrate tributarie derivanti dalla  Rcauto e dell’Ipt, quindi legate al mercato dell’auto, sono aumentate lo scorso anno di circa un milione euro su un totale di 54 milioni; tutta via nel primo trimestre del 2019 si registra un brusco stop con un calo di oltre 300 mila euro, a causa del calo delle immatricolazioni.

Tra le spese del 2018 spiccano quelle per le manutenzioni stradali, la spalata neve e l’acquisto di sale, salite a oltre tre milioni e 200 mila euro e per la manutenzione, le utenze e i servizi delle scuole superiori, pari a oltre sei milioni di euro.

I pagamenti delle fatture ai fornitori, infine, sono stati eseguiti nel rispetto dei tempi contrattuali.

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