Da uno studio pilota, che indaga i cambiamenti lavorativi dei giovani negli ultimi quarant’anni nella provincia di Trento, emerge un sistematico peggioramento dell’esperienza lavorativa dei giovani, un andamento comune, si suppone, anche all’Italia centro settentrionale.

La ricerca condotta dal prof. Ugo Trivellato dell’Università di Padova dal titolo “How did the working stories of the youth change over the last forty years? Evidence from a pilot” ovvero “Come sono cambiate le storie lavorative dei giovani negli ultimi quarant’anni? Evidenze da uno studio pilota”, sarà presentata al nuovo appuntamento con i Seminari di Economia Politicaproposti dal Dipartimento di Economia Marco Biagi di Unimore.

L’appuntamento si terrà martedì 16 aprile 2019 alle ore 14.15 in Aula I del Dipartimento di Economia Marco Biagi (II° piano, sede di via Fontanelli) a Modena.

“Lo studio verte sui cambiamenti nelle storie lavorative di due coorti di giovani della provincia di Trento in età 15-29 anni, entrati nel lavoro rispettivamente nel 1974/95 e nel 1990/2011. A tal fine- afferma il prof. Ugo Trivellato dell’Università di Padova -si è approntata un’originale base di dati, risultante dall’abbinamento deterministico e dall’integrazione di due insiemi di dati: un’indagine panel sulle famiglie trentine e microdati tratti dalla sezione provinciale di archivi dell’Inps. Sotto il profilo metodologico, la base di dati integrata rivela che gli archivi di origine amministrativa forniscono informazioni notevolmente più dettagliate e affidabili dei dati da survey. Le analisi svolte mettono in luce rilevanti cambiamenti fra le due coorti (i) nella durata del primo episodio di lavoro, (ii) nel numero e nella durata degli episodi di lavoro nel periodo di 8 anni dall’inizio del primo lavoro e (iii) nell’intero pattern della partecipazione al lavoro e della mobilità del lavoro nell’arco di tale finestra di osservazione. Nessuna apprezzabile variazione, invece, si osserva tra i pattern della mobilità di carriera. L’insieme delle evidenze sui mutamenti dalla prima alla seconda coorte, mediamente distanti meno di due decenni, è sistematicamente nella direzione del peggioramento dell’esperienza lavorativa dei giovani. Con appropriati caveat, non è irragionevole ritenere che i tratti basilari di tali evidenze siano espressivi di una dinamica comune all’Italia centro-settentrionale”.

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