Sabato 13 aprile la presentazione del volumetto “Tessere giardini”, approfondimenti botanici, visita tematica ai tessuti della Collezione Gandini di Palazzo dei Musei, e esposizione di abiti e accessori vintage ai Musei civici. Domenica 14 visite guidate gratuite al Cortile della Spezieria del Monastero di San Pietro, ai Giardini Ducali e all’Orto Botanico di Modena.

Con il titolo “Giardini di città. Fiori e frutti tra natura e arte” nel weekend di sabato 13 e domenica 14 aprile proseguono gli appuntamenti della rassegna “Primavera ai Musei 2019”. L’iniziativa rappresenta un’anteprima della rassegna regionale “ViVi il verde. Alla scoperta dei giardini dell’Emilia-Romagna”, promossa da Musei civici, Ibc (Istituto beni culturali Regione Emilia-Romagna, UniMoRe, Garden Club Modena, servizi Verde pubblico e Promozione della città del Comune di Modena.

Si parte sabato 13 aprile alle 11 in sala ex Oratorio a pianoterra di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino, dove Carlo Tovoli, Marta Cuoghi Costantini e Giancarlo Benevolo parleranno della pubblicazione “Tessere giardini” che, dedicata al tema dei fiori negli antichi tessuti del Museo della Tappezzeria di Bologna, indaga il legame tra arte e natura attraverso il rapporto con lo storico giardino di villa Spada dove è ospitata la raccolta. A settembre Modena sarà la sede di un’analoga iniziativa che legherà la collezione Gandini del Museo Civico ai giardini storici della città.

Alle 11.30 Giovanna Bosi di UniMoRe parlerà delle melograne, frutto simbolico e motivo ornamentale onnipresente nelle arti decorative. Alle 12 si passerà al Cortile di Borso d’Este di Palazzo dei Musei, dove Rosalba Caffo Dallari ne illustrerà la riqualificazione, presentando il primo intervento sostenuto dal Garden Club Modena in occasione della XVI Giornata nazionale del Giardino Ugai, sul tema “Modena più verde tra pubblico e privato”, e dal servizio Verde pubblico del Comune.

Si proseguirà ai Musei civici dove Lorenzo Lorenzini e Marta Cuoghi Costantini guideranno la visita tematica ai tessuti della collezione tessile Gandini, tra le più importanti d’Italia, che espone tessuti d’abbigliamento e d’arredo dal Medioevo all’Ottocento. Il tema dei fiori sarà declinato anche attraverso la moda vintage: le sale dei Musei ospiteranno per due settimane abiti da cocktail, da sera e da giorno databili tra gli anni ’30 e gli anni ’70 e provenienti da collezioni modenesi.

Al termine seguirà un aperitivo a cura della Caffetteria di Palazzo dei Musei, sempre aperta durante gli appuntamenti.

Nell’ambito della stessa iniziativa domenica 14 aprile alle 15 e alle 16.30 sono in programma visite guidate al Cortile della Spezieria del Monastero di San Pietro, ai Giardini Ducali e all’Orto Botanico. Le visite sono a partecipazione libera e gratuita con ritrovo rispettivamente davanti alla Palazzina dei Giardini con Daniele Dallai e davanti all’Abbazia di San Pietro in via S. Pietro in centro con Rosalba Caffo Dallari.

Il cortile della Spezieria è recentemente stato restituito alla vita monastica, recuperandone il più possibile funzioni e usi nel rispetto di dati storici e documentari. L’intervento ha riproposto la configurazione attestata dalla cartografia ottocentesca arricchita dai ritrovamenti archeologici, ricomponendo l’assetto a “campi a vasca”.

Non potendo contare su testimonianze più precise, la ricomposizione delle aree si è basata su rose rampicanti con erbacee perenni alla base, che ridisegnano un antico porticato, con i quadrati di prato che ospitano olivi e piante di frutti antichi, mentre altri sono oggetto di riqualificazione basata sull’adattamento delle piante prescelte.

L’Orto Botanico di Modena, invece, fu fondato nel 1758 destinando una parte del giardino di corte alla coltivazione delle piante medicinali. Nel 1772 entrò a far parte dell’Università e, su disegno dell’architetto Giuseppe Maria Soli, furono “determinate le aiuole destinate alla coltivazione delle piante officinali”, disposte a raggiera intorno ad una vasca centrale, che doveva servire per l’irrigazione e per ospitare la flora acquatica. All’inizio dell’Ottocento furono aggiunte le Serre Ducali che, con la loro classica architettura “ad aranciera”, furono concepite per ospitare un numero elevato di piante in vaso durante i mesi invernali.

Informazioni online (www.museicivici.modena.it).

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