Foto: Enrico Alessandro Rossi

Sabato 30 e domenica 31 marzo, dalle ore 10 alle 19, i cinquecenteschi Chiostri benedettini di San Pietro saranno aperti al pubblico, che potrà visitarli.

Dopo la riapertura dello scorso fine settimana, che ha visto la partecipazione, si è stimato, di circa 15.000 visitatori, sarà possibile visitare anche questo fine settimana gli spazi restaurati e riqualificati del complesso monumentale, che mostra la cifra architettonica di Giulio Romano, e la mostra “Chiostri Benedettini di San Pietro a Reggio Emilia. I Benedettini e la diffusione della cultura in Europa”.

Non potrà essere invece visitabile questo fine settimana il nuovo corpo di fabbrica del Laboratorio aperto urbano, perché interessato dall’allestimento di Fotografia Europea 2019.

Progetto architettonico, coordinamento generale e direzione lavori del completamento del restauro del Complesso monumentale dei Chiostri di San Pietro, realizzazione dell’edificio del Laboratorio aperto urbano e restauro della Scuderia, sistemazione delle aree cortilive e restauro delle facciate della caserma Taddei, attibua ai Chiostri, sono dello Studio Zamboni Associati Architettura (architetto Andrea Zamboni e ingegner Maurizio Zamboni), mentre la direzione generale dei lavori è dell’architetto Andrea Zamboni.

Di seguito, gli aspetti principali del restauro e recupero funzionale attuati nel complesso monumentale benedettino visitabile in questo fine settimana.

L’INTERVENTO

L’intervento di restauro, recupero e rifunzionalizzazione dei Chiostri, di proprietà del Comune di Reggio Emilia, ha comportato il restauro del complesso monumentale al piano rialzato e in parte del piano terra; la ristrutturazione dell’ex scuderia settecentesca; la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica al posto dei corpi di servizio di minore valore; la riqualificazione delle aree cortilive esterne; il restauro delle facciate della ex casema Taddei.

Il progetto di restauro e recupero funzionale ha messo questi spazi nelle condizioni di essere attivi e fruibili per tutto l’anno e di ospitare attività permanenti sia di carattere culturale che di innovazione tecnologica e sociale, come previsto dal programma regionale di finanziamento che ha sostenuto questo progetto. L’intervento è stato occasione per ripensare anche i percorsi di accesso e superare le barriere architettoniche.

I DUE CHIOSTRI

L’edificio antico, destinato a spazi per eventi culturali temporanei, mostre e spettacoli e a spazi polifunzionali, è stato dotato, nelle parti recuperate, di impiantistica e nuovi infissi, che ne consentono la fruibilità anche nel periodo freddo. Per rispettare il più possibile la storia del luogo, i ventilconvettori installati sono caratterizzati da uno stile che li rende più simili a mobilio che a dotazione tecnologica e sono realizzati in ottone brunito, così come le porte, che in questo modo presentano un effetto invecchiato consono all’insieme in cui si trovano.

Nei due chiostri le pavimentazioni sono state realizzate ex novo con pianelle in cotto fatte a mano e stuccature a calce con cocciopesto, secondo tecniche antiche atte a ricreare lo spirito della pavimentazione preesistente (chiostro grande, stanze espositive, sala delle colonne, bookshop e nella biglietteria). Nel chiostro piccolo sono invece state colmate le lacune esistenti con la posa di pianelle di recupero, secondo un approccio filologico.

Il piano terra è stato destinato ad ospitare il blocco dei servizi igienici e degli spogliatoi (funzionali agli eventi temporanei) e i locali tecnici. L’accesso avviene attraverso un nuovo ascensore e da un accesso a livello del cortile.

Nei chiostri piccolo e grande è stata adottata un’illuminazione a stripled a scomparsa sulle cornici, che garantisce una luce calda e diffusa senza che venga evidenziata direttamente la fonte luminosa. L’intervento ha compreso anche il restauro dell’antico pozzo al centro del chiostro piccolo.

LE AREE CORTILIVE E I NUOVI ACCESSI

Le aree cortilive sono ora concepite come un nuovo spazio pubblico,”permeabile” alla città in ogni giorno della settimana, e attrezzato a giardino aperto al pubblico passaggio in determinati orari, con distese all’aperto, sedute e vegetazione ombreggiante.

Il tracciato, che attraversando le aree cortilive da nord a sud collega via Emilia San Pietro a viale Monte San Michele, sarà infatti percorribile negli orari di apertura dei Chiostri, permettendo così la creazione di nuove connessioni all’interno della città.

Negli spazi all’aperto sono stati piantumati 12 platani adulti, mentre alcuni muri perimetrali sono dotati di verde ‘verticale’. Sono state inoltre installate sedute e corpi illuminanti in sospensione nella zona prospiciente il laboratorio e lanterne su palo o a muro nel cortile di ingresso, secondo un disegno contemporaneo che rimanda tuttavia a elementi visivamente consolidati nella tradizione. La pavimentazione è di tipo calcestre con miscela di frantumato di cava con coloritura chiara e stabilizzato a base terrosa, un materiale completamente naturale, drenante ma resistente anche in caso di accesso dei mezzi di sicurezza.

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