“La sperimentazione gestionale dei due ospedali Policlinico-Baggiovara si è conclusa a dicembre, con un anno di anticipo; i risultati conseguiti consentono di guardare con fiducia alle ricadute positive sui cittadini che possono già giovarsi dei risultati di un incalzante programma di aggiornamento tecnologico. Seguiremo con attenzione gli effetti del progetto e il conseguimento dell’obiettivo principale: chi entra in un punto qualsiasi della rete deve ricevere una prestazione qualitativamente proporzionata alle potenzialità offerte dall’intero sistema”.

È quanto ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli rispondendo in Consiglio comunale giovedì 21 marzo a un’interrogazione di Chiara Pacchioni del Partito democratico sulla fusione Policlinico-Baggiovara, che chiedeva “se e quali innovazioni cliniche e organizzative siano scaturite a vantaggio dei cittadini, come procede il percorso di efficientamento dei servizi sanitari provinciali, quale la programmazione finanziaria della sanità modenese, a che punto è il processo di integrazione tra i professionisti dei due presidi ospedalieri”.

Il sindaco ha sottolineato che “la gestione unica non prefigurava un semplice trasferimento di gestione da un’azienda sanitaria ad un’altra, ma due ospedali integrati tra loro quali snodo di una più ampia rete provinciale” e “il successo dell’intero progetto di gestione unica è strettamente correlato alla capacità dei singoli professionisti di sviluppare una nuova cultura della collaborazione”.

I risultati raggiunti dalla gestione unica sono elencati in una relazione inviata ai Servizi sociali del Comune. Per quanto riguarda le principali realizzazioni tecnologiche raggiunte, riguardano la robotica, la Sala Ibrida, una nuova sala chirurgica per la provincia e le nuove attrezzature radiologiche (Nuova RM 3 Tesla, RM 1,5 tesla, Aggiornamento TC PS Baggiovara a 128 strati, Neuronavigatore), il trattamento avanzato dei tumori solidi grazie all’acquisizione di nuova PET, nuovo acceleratore lineare, l’aggiornamento dei laboratori attraverso una piattaforma attività citodiagnostica e diagnostica molecolare, con particolare riferimento all’ambito oncoematologico e delle malattie rare.

Inoltre, nel corso della sperimentazione sono stati attivati o sottoposti a revisione i Percorsi diagnostico-terapeutici; sono stati individuati appositi team di professionisti della stessa disciplina o interdisciplinari, che al di là dell’appartenenza a equipe e strutture diverse, instaurano collaborazioni, interscambi professionali, percorsi comuni di crescita e lavorano insieme spostandosi fra i vari nodi della rete; infine sono state costituite le “piattaforme”, intese come insieme di risorse tecnologiche e/o professionali gestite centralmente al fine di favorirne l’uso sinergico e flessibile e ottenere la massima efficienza operativa e produttività.

“La programmazione finanziaria delle aziende sanitarie sconta le incertezze sulla disponibilità complessiva di risorse fissata a livello nazionale – ha proseguito il sindaco – ma guardando esclusivamente alla gestione unica Policlinico Baggiovara, l’accordo di fornitura tra l’azienda territoriale e l’azienda ospedaliera dal 2018 è stato ridimensionato per liberare risorse per il potenziamento della rete ospedaliera provinciale e dei percorsi ospedale territorio nell’ordine di circa 2 milioni di euro”.

Infine, per favorire l’integrazione, l’Azienda ospedaliero unica ha intensificato la trasversalità dell’azione dei professionisti sui due stabilimenti. Nel corso del biennio sono stati inoltre assunti 8 medici, 28 infermieri, un fisioterapista, un Oss e un assistente amministrativo. Per quanto riguarda inquadramento e stabilizzazione del personale, la direzione aziendale segnala che l’obiettivo dei prossimi mesi è di creare le condizioni per un inquadramento omogeneo anche in ordine alle attività correlate all’applicazione dei contratti collettivi in corso di rinnovo: “la direzione punta a determinare le condizioni giuridiche e sostanziali migliori per perseguire il massimo livello di integrazione ed omogeneità di trattamento tra i professionisti”.

La consigliera Pacchioni, “soddisfatta per la risposta dettagliata e circoscritta”, si è detta in particolare “positivamente colpita” da alcuni aspetti: “l’esperienza delle verifiche periodiche già attuate e che continueranno nel tempo; l’obiettivo prioritario di inquadrare il personale, anche in vista del rinnovo del contratto dei medici ospedalieri; il sostegno della sanità pubblica attraverso la sempre più limitata necessità di ricorrere a risorse esterne; l’attenzione a evitare il rischio di ricadere in una competizione tra le due strutture confermando invece la collaborazione dimostrata in questa fase: credo – ha concluso – che così si vincerà la sfida”.

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