In occasione dell’imminente 8 marzo, Giornata internazionale della Donna, che in Italia viene celebrata dal 1922, il Dipartimento di Studi Linguisti e Culturali di Unimore propone un ciclo di incontri dedicato al genere femminile.

L’iniziativa dal titolo “Storia delle Donne, storia di genere” è nata su proposta dei rappresentanti degli studenti del Dipartimento di studi linguistici e culturali che, seguiti e coordinati dalla prof.ssa Laura Turchi di Unimore, desiderano coinvolgere la cittadinanza nell’interloquire su questo importante tema e per avvicinare il mondo accademico alla città. Gli incontri affronteranno, anche dal punto di vista storico, dal medio evo all’età repubblicana, i diritti ed i poteri delle donne, l’accesso al mondo del lavoro, la nascita del movimento politico delle donne, tutti temi centrali della disciplina. La storia delle donne è accademicamente giovane, essendo nata dal femminismo e dalle sue rivendicazioni, ma è in grado di fornire interpretazioni, sul lungo periodo, alternative a quelle della storia tradizionale. La storia di genere, nata dopo la storia delle donne, guarda a queste ultime in relazione storica, spaziale e culturale col genere maschile.

Cinque gli appuntamenti che si terranno con scadenza quindicinale presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore e che porteranno a Modena docenti ed esperte della materia quali le proff. Maria Pia Casalena dell’Università di Bologna, Isabelle Chabot dell’Università di Padova, Raffaella Sarti dell’Università di Urbino, Elda Guerra dell’Archivio di Storia delle Donne di Bologna e Silvia Salvatici dell’Università di Milano.

Il primo appuntamento dal titolo “Invisibili, mute, ai margini? La storia delle donne e di genere verso nuove presenze” si terrà mercoledì 6 marzo 2019 alle ore 17.30 presso il Dipartimento di Studi Linguisti e Culturali (Largo S. Eufemia, 19) a Modena e vedrà in qualità di relatrice la prof.ssa Maria Pia Casalena dell’Università di Bologna.

“Fino alla fine degli anni Sessanta del XX secolo – afferma la prof.ssa Laura Turchi di Unimore -appariva del tutto normale che un qualsiasi libro di storia parlasse solo di individui di sesso maschile. Il libro di storia era popolato esclusivamente da uomini: più spesso bianchi, cristiani, occidentali, liberi, adulti. Non cambiava molto se quel libro di storia trattava dell’antichità classica oppure dei secoli moderni, che fosse scritto da autori di sinistra o da intellettuali conservatori, che gettasse uno sguardo positivo o negativo sul periodo e sulla società trattata. La storia parlava di uomini, sempre e soltanto di uomini. Forse perché la storia, con qualche piccola eccezione, era ancora scritta dopo la metà del XX secolo soprattutto da uomini? Non era un meccanismo automatico: anche le donne che cominciarono a studiare e scrivere la storia scrissero solo di uomini. C’erano tanti assenti in quei libri di storia. Mancavano i bambini, mancavano le società non occidentali, mancavano gli schiavi e altre minoranze, ma soprattutto mancava più di metà dell’umanità di ogni epoca: le donne, anche quelle bianche, cristiane, occidentali, libere – ma le donne erano libere? – e adulte. Le donne mancavano tutte, sempre e comunque: le donne non avevano fatto la storia”.

Maria Pia Casalena insegna Storia delle donne e dell’identità di genere e Storia delle donne in età contemporanea presso l’Università di Bologna. È stata visiting scholar presso l’École Normale Supérieure di Parigi e visiting professor presso l’Université de Paris VII – Denis Diderot. Recentemente ha pubblicato Le italiane e la storia. Un percorso di genere nella cultura contemporanea, Milano, Bruno Mondadori, 2016 ed Eroi in bilico. Il Risorgimento nei dizionari biografici del Novecento, Roma, Carocci, 2018.

Per il programma completo sul ciclo di incontri che si concluderà il 2 maggio, consultare il sito www.dslc.unimore.it

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