“A oggi non è stato chiarito il ruolo dello stabilimento ex-BredamenariniBus di Bologna all’interno di una strategia generale di rilancio di Iia, Industria italiana autobus: è stata proposta la cassa integrazione anche per i lavoratori dello stabilimento di Bologna. A breve convocherò il tavolo regionale per approfondire e avere  quelle risposte che dal tavolo ministeriale non sono arrivate. Rimane la disponibilità della Regione a sostenere un forte piano di rilancio industriale per la produzione di autobus sostenibili e competitivi nello stabilimento di Bologna”.

Così l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, dopo l’incontro che si è svolto ieri a Roma al Ministero dello Sviluppo economico, più volte richiesto da Regione Emilia-Romagna e sindacati per la vicenda di Industria italiana autobus.

Le difficoltà sono lontane dall’ essere superate. Durante l’incontro il presidente della società, oggi a maggioranza pubblica, Antonio Bene, ha illustrato le linee guida del piano industriale 2019/2021. “Le linee guida che ci hanno presentato- aggiunge Costi- necessitano di un crono-programma di attuazione per dare certezza agli investimenti, che a oggi sono stati solo dichiarati, e di un solido modello organizzativo per poterli attuare. Pur apprezzando lo sforzo compiuto dalla nuova compagine societaria, occorre sottolineare il perdurare dell’incertezza che ancora grava sull’azienda. Manca il socio privato più volte annunciato e a oggi solo auspicato. E soprattutto permane l’incertezza sulla produzione degli autobus, resa ancora più evidente dalla richiesta di cassa integrazione, non solo per lo stabilimento di Flumeri ma anche per quello di Bologna. A questo si aggiunge la proposta di una futura produzione di autobus elettrici solo a Flumeri”.

“Il Governo– conclude l’assessore Costi- pare più concentrato a magnificare quanto fatto su questa crisi, piuttosto che essere consapevole della complessità e della difficoltà in cui versa Iia che, anche se a maggioranza pubblica, rimane una azienda che opera nel libero mercato ed è soggetta alle regole del settore in cui agisce. In questo contesto, le aziende debbono avere una grande solidità anche economica e finanziaria per far fronte a commesse che spesso hanno tempi di pagamento non immediati e regole precise di consegna, con eventuali conseguenti applicazione di penali”.

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