1968: L’anno degli studenti, il titolo della mostra che ricostruisce per mezzo di immagini, volantini e manifesti il ruolo degli studenti nella contestazione al sistema e i principali avvenimenti nelle città più significative. Sarà inaugurata sabato 29 settembre, alle 18, presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (Via delle Donzelle, 2 – Bologna), la mostra “1968: L’anno degli studenti”, aperta fino al 10 novembre, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.

Curata da Glenda Furini e Guido Gambetta con la collaborazione di Siriana Suprani, la mostra è organizzata da Università di Bologna e Fondazione Gramsci, con il patrocinio di Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e ospitata nella sede della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Negli scatti di tredici grandi fotografi, tra i quali Graziano Arici, Cesare Colombo, Rodrigo Pais, Giorgio Salomon, Francesco Radino e Mauro Vallinotto, protagonista il ruolo degli studenti nella contestazione al sistema e la ricostruzione dei principali avvenimenti nelle città più significative (Torino, Milano, Trento, Venezia, Roma e Pisa), con una eccezione all’estero della città di Praga, per l’influenza che ebbe nel dibattito dell’epoca in Italia, e una sezione dedicata ai protagonisti del Movimento studentesco a Bologna. Conclude la mostra una selezione di volantini e manifesti prodotti durante il periodo di contestazione conservati presso la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna.

Nella ricostruzione è stato seguito il volume di Marco Boato, Il lungo ’68 in Italia e nel mondo, e, parzialmente, quello di Paolo Brogi, ’68 ce n’ est qu’un début… storie di un mondo in rivolta, pubblicati quest’anno.

Come scrive Boato nella prefazione del suo libro: “Il movimento del ’68 in realtà nasce prima e finisce dopo”. Seguendo parzialmente il libro di Boato, la parte fotografica della mostra si articola nelle sezioni riguardanti: la partecipazione dei giovani e degli studenti prima del ’68; i principali eventi di Roma: Valle Giulia e gli scontri con i fascisti alla Sapienza; studenti protagonisti: Torino, Milano, Trento, Venezia, Roma, Pisa, Praga; il movimento studentesco a Bologna; la contestazione della cultura: Milano e Venezia; dopo il ’68.

“L’aria che circola di foto in foto è il vento della novità e della ribellione, delle idee che nascono trasportate dalla gioia della gioventù. Ognuno potrà misurare su questi documenti cosa resta di quel vento allegro che spazzava le piazze ed entrava nelle aule, portando un ronzìo di parole che poi si è spento”. – spiega il prof. Marco Antonio Bazzocchi, delegato alle attività culturali dell’Alma Mater.

“1968: L’anno degli studenti è il giusto titolo per una mostra fotografica su quella che è stata una rivoluzione di giovani: i “giovani”, la cui caratterizzazione vagamente trasgressiva risale perlomeno al Romanticismo, diventano per la prima volta soggetto sociale e politico “in quanto tale”, categoria a parte, capace di acquistare una marcata caratterizzazione di impegno politico, di ribellione fantasiosa e generosa, che spiazza e investe il mondo”. – spiega Maura Pozzati, Consigliere Delegato Arte, Attività e Beni Culturali Fondazione del Monte.

Siriana Suprani, Direttrice della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, aggiunge:” I manifesti la cui immagine è riprodotta nel catalogo appartengono alla banca dati on line manifestipolitici.it, realizzata e curata dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna. Manifestipolitici.it è un progetto nato più di dieci anni fa e ancora oggi attivo e periodicamente ampliato, pensato per salvaguardare dal deperimento un materiale documentario spesso fragile e di difficile conservazione quale è il manifesto e per offrire alla consultazione fonti iconografiche per lo studio della storia contemporanea. Ripercorrendo le immagini pubblicate appare evidente come il manifesto sia inscindibile dalle altre azioni, espressioni e linguaggi politici delle associazioni che hanno dato vita al movimento studentesco del 1968″.

La mostra è ad accesso libero, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19. Per visite guidate in orari di apertura scrivere a: guido.gambetta@unibo.it

 

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