“Qui non si tratta di discuterne o eventualmente di prendere in considerazione l’ipotesi di uno spostamento per questa o per quell’altra ragione. Diciamo solo che, se qualcuno pensa di spostare il mercato settimanale da piazza Martiri, dovrà passare sul nostro corpo.” È una voce unica forte e contraria, quella degli gli operatori del commercio ambulante che frequentano i mercati settimanali del giovedì e del sabato a Carpi, dopo che una mozione in Consiglio Comunale presentata dal consigliere Roberto Benatti di Forza Italia ha sollevato il caso di un trasloco forzato.

“Nel ribadire – fanno sapere ANVA-Confesercenti e FIVA-Confcommercio, associazioni di riferimento per il commercio ambulante, che hanno fatto proprie le proteste degli operatori su area pubblica (e non solo) in merito – che rigettiamo in toto i futili argomenti esposti dal Consigliere comunale firmatario della mozione, dalla scarsa qualità della merce, alle soluzioni alternative, passando “per la piazza che non deve stare in scacco agli ambulanti”, fino alla “melina”, teniamo a far notare alcune cose molto semplici e che forse a qualcuno sono sfuggite. In primo luogo, il trasferimento temporaneo del mercato in via Ugo da Carpi, in occasione del “Summer fest”, era del tutto eccezionale ed occasionale come previsto da regolamento. Non si trattava quindi, ed in nessun modo, di alcun cambiamento sperimentale in vista di uno definitivo. Via Ugo da Carpi, utile chiarirlo, non può essere considerata la nuova sede del mercato, bensì solamente un luogo alternativo al piazzale delle piscine in caso di grandi eventi.”

“Riteniamo utile pertanto ribadire, cosa comporterebbe l’adozione di un tale provvedimento. Lo spostamento di un mercato in termini economici è una cosa rischiosa e molto grave. Si rischia una forte penalizzazione per le imprese ed una perdita di attrattività, per il centro in cui si svolge. Senza contare che, la riorganizzazione di una nuova area mercatale è un fatto complesso e difficile da attuare – occorrono anni! – in considerazione dei contraccolpi economici che potrebbero subire tutti gli esercizi commerciali, sia quelli su area pubblica che quelli in sede fissa. Inoltre, gli spostamenti anche di pochi metri della posizione dei posteggi, comportano un’elevata perdita di redditività per le singole attività commerciali, in quanto le nuove collocazioni, sconosciute alla clientela abituale del mercato settimanale, inducono a svantaggi, come in primo luogo la riduzione per gli operatori degli incassi per un lungo tempo. Quindi, considerato che, già gli ambulanti si trovano ad affrontare difficoltà d’ogni sorta, costretti a barcamenarsi tra fisco opprimente e burocrazia asfissiante, riteniamo assurdo e fuori luogo anche solo l’idea di spostare il mercato. Concludendo, il nostro invito è semplicemente quello che a riguardo non se ne parli mai più”, concludono le Associazioni.

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