Con una solenne celebrazione liturgica presieduta dall’arcivescovo Erio Castellucci, riapre domenica 2 settembre alle 11 la chiesa di Sant’Agostino a Modena dopo i lavori di restauro e ripristino con miglioramento sismico realizzati dal Comune in seguito al terremoto del 2012.

La chiesa, infatti, è tra quelle di proprietà comunale. Gli interventi, iniziati nel luglio del 2017, hanno avuto un valore complessivo di circa un milione di euro con un finanziamento di 500 mila euro della Regione Emilia-Romagna per il ripristino post sisma e un contributo di 460 mila euro della Fondazione Cassa di risparmio di Modena che ha permesso l’estensione dell’opera di restauro e consolidamento del soffitto e dell’apparato scultoreo decorativo, oltre al rifacimento dell’impianto di riscaldamento.

Per gli interventi nel sottotetto, caratterizzato da una struttura a cassettoni con centinaia di pendini in legno inchiodati alle travi, inoltre, è stata necessaria una perizia supplettiva di 55 mila per realizzare una struttura metallica a rinforzo del timpano di facciata e dell’arco trionfale che porterà a un sostanziale miglioramento della qualità dell’opera. Questa parte dei lavori finirà nelle prossime settimane senza impedire l’utilizzo della chiesa al sabato e alla domenica.

Alla messa di domenica 2 settembre parteciperà anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ed è prevista la presenza delle autorità cittadine. Al termine della cerimonia religiosa, durante la quale si procederà anche alla benedizione dell’ambone e dell’altare, si svolgerà un rinfresco sul sagrato. Nel pomeriggio, alle 16, è in programma un concerto della musicista Elisa Teglia con l’organo Facchetti-Traeri. Durante la giornata, tra le 11.30 e le 17.30, funzionari delle Poste italiane saranno disponibili per l’annullo filatelico dedicato all’evento.

Nel mese di settembre la chiesa sarà aperta al sabato e alla domenica tra le 9 e le 18, con possibilità di visite guidate; in occasione del Festivalfilosofia, venerdì 14 e sabato 15 settembre, la facciata sarà illuminata riproducendo l’apparato decorativo barocco. Proprio alla realizzazione del Pantheon degli Estensi (1662-1663) in Sant’Agostino e alla cultura barocca è dedicato il convegno internazionale “L’Occidente degli Eroi” che si svolge giovedì 25 e venerdì 26 ottobre all’Accademia nazionale di Scienze Lettere e Arti, che ne è promotrice insieme ai Musei Civici, su proposta di Sonia Cavicchioli, docente all’Università di Bologna.

I lavori di restauro e consolidamento sismico sono stati realizzati dalla ditta Edilgeco di Parma che si è aggiudicata l’intervento dopo una gara con la procedura negoziata prevista dal nuovo Codice degli appalti, secondo l’offerta economicamente più vantaggiosa.

 

IL “PANTHEON” BAROCCO IN UN CONVEGNO“

“L’Occidente degli Eroi. Il Pantheon degli Estensi in Sant’Agostino a Modena (1662-1663) e la cultura barocca” è il titolo del convegno internazionale che si svolgerà giovedì 25 e venerdì 26 ottobre all’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, che ne è promotrice insieme ai Musei civici, su proposta di Sonia Cavicchioli, docente all’Università di Bologna – Dipartimento delle Arti.

La fine dei lavori a Sant’Agostino è anche l’occasione per fare il punto su un monumento di grande importanza artistica e culturale con la partecipazione dei massimi esperti di scultura e pittura testimoniate nel pantheon estense. L’edificio monastico a navata unica di origini trecentesche, che tra le altre ospita opere di Tomaso da Modena, Antonio Begarelli, Francesco Stringa, Lattanzio Maschio, Olivier Dauphin e Adeodato Malatesta, deve il suo aspetto attuale agli interventi risalenti alla seconda metà del secolo XVII. Nel 1659 la chiesa ospitò il grandioso apparato funebre allestito per le esequie di Francesco I – quando fu interamente addobbata a lutto, all’interno e all’esterno, con legno e stucco, che ne trasfigurarono provvisoriamente la “vera” architettura. Negli anni successivi i Duchi trasformarono la chiesa in pantheon estense, rendendo stabile l’apparato effimero barocco attraverso il coinvolgimento di maestranze diverse coordinate dall’architetto bolognese Giovanni Giacomo Monti.

Nel convegno internazionale di ottobre si farà, inoltre, il punto sulla forma assunta dai funerali dei principi a Modena e nelle corti con cui gli Estensi si confrontano nel Seicento, e sugli elaborati programmi iconografici, specchio del gusto erudito che i duchi condividono con le corti e l’aristocrazia d’Europa. Non mancherà un approfondimento sulla delicata situazione politica in cui il Ducato si trova in quegli anni, che permetterà di mettere a fuoco anche i protagonisti umani della storia: la giovane, tenace, duchessa Laura, alla guida di uno stato in cui è sostanzialmente straniera, i consiglieri influenti, i padri gesuiti Gamberti e Garimberti e, sullo sfondo, lo zio della duchessa, il potentissimo cardinale Giulio Mazarino, plenipotenziario del re di Francia Luigi XIV.

Ora in onda:
________________