Sino al 15 settembre Modena ospita SILAE 2016, il Congresso annuale della Società Italo-LatinoAmericana di Etnomedicina.  L’evento è organizzato dal Dipartimento di Scienze della Vita di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e sarà presieduto dal Direttore del Dipartimento prof.ssa Daniela Quaglino.

Sono oltre 200 gli iscritti all’appuntamento che annualmente, con un’alternanza tra l’Italia e i paesi  del Centro-Sud America, vede, quest’anno, riuniti ricercatori provenienti da oltre 20 paesi dell’America Latina ed Europei, nonché da altri paesi dell’area Asiatica e dell’Africa dove sono particolarmente sviluppati il ricorso alla medicina naturale e l’interesse verso l’applicazione della ricerca scientifica per contribuire allo sviluppo dei settori farmaceutico, nutraceutico, cosmetico, alimentare, agronomico e zootecnico.

E’ un importante momento di confronto e un’opportunità, anche per i tanti giovani ricercatori che saranno presenti a questo importante appuntamento, per avviare nuove collaborazioni in un settore multidisciplinare che coinvolge settori quali antropologia, etnobotanica, etnomedicina, fitochimica, farmacologia e farmacognosia, chimica degli alimenti e nutraceutica.

“Modena, – afferma il Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita prof.ssa Daniela Quaglino – rappresenta un fulcro nevralgico da un punto di vista  geografico e culturale. Arte, tradizione, cucina, motori sono certamente un grande elemento di attrazione, ma ancora di più lo sono le tematiche che rappresentano le fondamenta di questo convegno arrivato alla sua 25 edizione e che sono tutte presenti nel Dipartimento di Scienze della Vita, istituito nel 2012 proprio per unire e potenziare in maniera sinergica gli interessi multidisciplinari e le competenze pluridecennali presenti in Ateneo nell’ambito delle Scienze della Vita”.

Perché si parla di Etnomedicina? Perché è importante conoscere il passato e imparare dalle tradizioni plurisecolari di popoli e di paesi anche molto lontano dal nostro per poter scoprire, con le tecnologie e le conoscenze, che la ricerca scientifica mette oggi a disposizione,  i principi naturali che ci offre la natura e che possono essere utilizzati  a scopo farmacologico o nutraceutico. La natura rappresenta un patrimonio infinito di risorse, per la maggior parte ancora sconosciute e/o sottovalutate, ma che dobbiamo anche proteggere  dall’azione talvolta distruttiva dell’uomo.

Green chemistry, sostenibilità ecologica ed alimentare, biodiversità sono temi di grande attualità che arricchiranno ulteriormente il programma scientifico di questo convegno. Una panoramica a 360 gradi che, partendo dall’archeobotanica, passa attraverso l’isolamento, l’analisi e la caratterizzazione di possibili composti e principi attivi grazie allo sviluppo e all’utilizzo delle più moderne tecnologie, per arrivare alle possibili applicazioni cliniche.

 

Ulteriori informazioni sul sito http://www.silae2016.unimore.it

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