anziani«Dobbiamo controllare le tubature dell’acqua, ci hanno segnalato la presenza di sostanze nocive che potrebbero danneggiare i valori. Metta soldi e gioielli in un sacchetto dentro il frigorifero per evitare che si rovinino al contatto con le sostanze». In questo modo un truffatore ha derubato a Campagnola Emilia, nella bassa reggiana, un’ultraottantenne a 80enne reggiana impossessandosi di monili in oro per un valore di varie migliaia di euro. Nonostante quindi i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia – che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – tornano a colpire nella nostra provincia i falsi appartenenti a enti vari che con pretestuosi controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. E proprio questo è accaduto poco prima delle 13,00 di ieri dove presso l’abitazione di una 85enne del paese uno sconosciuto, spacciandosi per tecnico dell’acqua, ha raccontato alla padrona di casa di dover controllare le tubature dell’acqua per la possibile presenza di sostanze nocive.

Il malvivente, carpita la fiducia dell’anziana, entrava in casa per poi facendole credere che danaro e preziosi potevano rimanere danneggiati convincevano la donna a riporre quanto posseduto (vari monili in oro e danaro contante) all’interno di un sacchetto da custodire dentro il frigorifero. Dopo aver finto di effettuare i “controlli”, distraendo l’anziana si è impossessato del sacchetto. A questo punto si è dileguato con il bottino. Resasi conto del raggiro l’anziana ha chiamato i carabinieri denunciando l’accaduto. E così nell’intera Bassa reggiana, i carabinieri hanno scatenato una vera e propria caccia all’uomo, che al momento però non ha dato esito positivo. L’episodio tuona come un vero e proprio campanello d’allarme per gli stessi Carabinieri reggiani che fermo restando le risultanze investigative su questo episodio rilanciano la campagna “Non aprite quella porta” rivolta agli anziani ricordano loro i consigli che possono, se seguiti, sicuramente aiutare a non “restare vittime” di questi malviventi:

–       non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa. Diffidare degli estranei soprattutto se siete soli in casa;

–       non mandare i bambini ad aprire la porta;

–       prima di aprire la porta, controllare dallo spioncino e, se si ha di fronte uno sconosciuto aprire con la catenella attaccata;

–       in caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedere che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino;

–       prima di far entrare estranei, accertarsi della sua identità ed eventualmente farsi mostrare il tesserino di riconoscimento. Prima di farlo entrare comunque telefonate all’ufficio di zona dell’Ente per verificare la veridicità dei controlli da effettuare. Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice;

–       tenere a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità;

–       non dare soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato;

–       mostrare cautela nell’acquisto di merce venduta porta a porta;

–       se inavvertitamente si apre la porta ad uno sconosciuto non perdere la calma. Invitarlo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta.

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