ImpreseLocaliSi è da poco concluso presso l’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola l’importante evento nel corso del quale sono stati presentati e discussi i risultati della ricerca che Sanfelice 1893 Banca Popolare ha commissionato alla prestigiosa Società di Studi Economici Nomisma. La ricerca, dal titolo “Analisi delle filiere produttive locali e ruolo del mercato creditizio”, ha permesso di indagare lo stato di salute delle nostre imprese emiliane, la predisposizione ad accedere ai mercati esteri e lo sviluppo del progresso tecnologico in un’ottica di ‘Industria 4.0’.
I dati ottenuti confermano la progressiva ripresa di un territorio che rimane a spiccata vocazione industriale, e che ad oggi ospita 368 start-up innovative occupate nei servizi tecnologici, sviluppo software, ricerca scientifica, industria e artigianato. Tra i fattori trainanti per le imprese del territorio rimane l’imprenditoria straniera, che dal 2011 è aumentata del 15.6%, e l’export, che nel 2015 ha raggiunto i 33,7 mld di Euro, segnando una crescita del 13,5% rispetto al 2007.
La ricerca di Nomisma, illustrata da Giulio Santagata, ha permesso di capire quali sono i punti di criticità evidenziando al contempo i fattori che hanno permesso alle imprese sopravvissute alla crisi di crescere economicamente. Tra questi fattori, sicuramente ha rivestito un ruolo fondamentale, oltre alla liquidità, la dimensione d’impresa, soprattutto nel comparto della ceramica, nella filiera meccanica, nelle imprese biomedicali e nella filiera agroalimentare. Lo scenario emerso dallo studio, ha messo in evidenza il bisogno di un sistema creditizio più flessibile che permetta alla imprese di internazionalizzarsi attraverso la valorizzazione locale: una ricetta che sia Santagata che l’Avv. Grana di Sanfelice 1893 hanno efficacemente riassunto nella ricetta “usare meno algoritmi e conoscere di più la diversità delle persone e delle aziende”.
I risultati della ricerca sono stati commentati e discussi da numerosi nomi autorevoli del panorama industriale, politico e amministrativo dell’Emilia Romagna.
ImpreseLocali3Nel suo intervento Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna, non ha perso occasione per ricordare le tante iniziative già attivate per andare incontro alle necessità dell’industria 4.0. L’incontro è proseguito con due interessanti testimonianze aziendali di Valter Caiumi, Presidente di Confindustria Modena e Ceo di Cifin, e Massimo Dominici, fondatore di RigeneranD: due storie di successi controtendenza che dimostrano come sia possibile uscire rafforzati dalla crisi, in un caso, e dare alla collaborazione tra Università e industria nuovi sbocchi imprenditoriali.
L’incontro è poi proseguito con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato numerosi nomi autorevoli del panorama industriale, politico e amministrativo dell’Emilia Romagna. Hanno partecipato al dibattito Palma Costi, Assessore alle attività produttive della Regione Emilia Romagna, Mario Lusetti, Presidente Nazionale di Legacoop, Giovanni Messori, Direttore di Confindustria Modena, Gian Carlo Muzzarelli, Sindaco di Modena e Francesco Trimarchi Direttore della sede bolognese di Banca d’Italia. Particolarmente apprezzato l’invito di Palma Costi rivolto alle Banche a fare la loro parte al fianco delle istituzioni e quello di Muzzarelli che ha sottolineato come la competitività del territorio modenese risieda nei suoi saperi, nella sua capacità di reazione al cambiamento e nella sua creatività.
ImpreseLocali2A chiudere i lavori di questo convegno particolarmente partecipato, l’intervento dell’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, che ha arricchito il dibattito con una riflessione su come si imponga una riorganizzazione dei distretti con imprese guida e il sostegno delle banche. Il Professore ha ricordato alla platea come l’Italia possa ancora giocare un ruolo primario nel settore della meccanica strumentale . “L’Italia ha ancora spazio e tempo per competere rispetto ai cinesi” è stato l’invito lanciato agli imprenditori che hanno affollato l’auditorium.

L’organizzazione di un convegno di così alto livello è stato per Sanfelice 1893 una grande opportunità per ridefinire le proprie strategie a supporto del tessuto imprenditoriale locale, e più in generale un’occasione per ribadire in termini concreti il proprio coinvolgimento di Banca a vocazione locale e popolare nello sviluppo del suo territorio.

 

 

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