elezioni_universitarieUnione Universitaria-UDU ha ottenuto una vittoria inequivocabile alle elezioni universitarie studentesche del 17-20 maggio. I dati parlano chiaro: il 73% al Senato Accademico, il 72% per il Consiglio di Amministrazione e il Nucleo di Valutazione, il 67% per il Comitato per lo Sport Universitario, per un totale di nove posti su dieci negli organi maggiori.

“Siamo soddisfatti e orgogliosi – afferma Leonardo Peruzzi, coordinatore di Unione Universitaria – Le studentesse e gli studenti dell’Ateneo hanno riconosciuto l’impegno profuso in questi due anni di mandato e siamo contenti di poter dare continuità all’attività dentro gli organi. E’ una responsabilità che intendiamo onorare”.

“E’ preoccupante, invece – prosegue Leonardo Peruzzi – il dato dell’affluenza: ha votato solo il 6% degli aventi diritto. Vediamo calare la partecipazione al voto, elezione dopo elezione, e non possiamo fare finta di niente. E’ difficile definire un <colpevole> o stabilire chi ha più responsabilità di altri circa la bassa affluenza”.

Sicuramente la situazione dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia è da rapportare al calo generalizzato della partecipazione su tutta la penisola italiana. Anche le elezioni del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari hanno subito una scarsa affluenza al voto. “La rappresentanza, così, ne è uscita decisamente indebolita – continua Peruzzi – e non solo per quanto concerne la legittimità politica della stessa: si può riscontrare anche una questione civica, poiché meno studentesse e studenti si avvicinano al voto, meno il corpo studentesco è consapevole dei suoi diritti, a cominciare dal diritto alla rappresentanza. Per Unione Universitaria questo è un problema di coscienza civile, e siamo fortemente convinti che anche dalla rappresentanza universitaria passi una cittadinanza più consapevole”.

“Noi siamo pronti a fare la nostra parte – conclude Peruzzi – e, come sempre, la faremo a fianco degli studenti. Auspichiamo che l’Ateneo presti attenzione e ascolto alle nostre osservazioni e alle nostre richieste, nell’ottica di una collaborazione proficua. Se ciò avverrà, sapremo che la rappresentanza dei prossimi quattro o sei anni potrà godere di una partecipazione che darà forza a lei e a tutto il corpo studentesco”.

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