pulizie-ospedale“Non si è trovato l’accordo nell’incontro di ieri pomeriggio in Provincia tra sindacati e direzione aziendale sulla procedura di mobilità aperta da Dussmann Service per i 46 full-time equivalenti (corrispondenti a circa 70 lavoratrici part-time) impiegate negli appalti di pulizie degli ospedali della provincia di Modena (carpi, Mirandola, Vignola, Castelfranco e Pavullo) e nei poliambulatori dell’Ausl di Modena.
“Filcams e Fisascat – denuncia una nota sindacale – criticano l’intransigenza di Dussmann Service nel continuare a individuare come unica scelta alla ridefinizione dei servizi nei capitolati di appalto, il taglio delle ore di lavoro e di continuare, per deliberata scelta aziendale, a rifiutarsi di attivare gli ammortizzatori sociali (Cigs in deroga), o altre soluzioni conservative (ad esempio i contratti di solidarietà), in relazione ai singoli cantieri.

L’Ausl ha effettivamente proceduto ad una riclassificazione dei servizi di pulizia, ma ad incidere più di tutto è il consistente ribasso d’asta (18%) con cui Dussmann si è aggiudicata l’appalto.
Dussmann Service ha voluto mettere a verbale a margine della procedura di mobilità l’impegno “a individuare alternative al licenziamento finalizzate a ridurre se non azzerare gi esuberi dichiarati”, frase che suona come una sonora beffa, visto che a fronte del mancato accordo sindacale, altro non potrà tradursi che in accordi individuali per la riduzione delle ore lavorate dalle singole lavoratrici, o comunque in accordi individuali peggiorativi della condizione di lavoro. Ricordiamo che già con l’attuale regime orario (la maggior parte sono part-time) , le lavoratrici e i lavoratori guadagnano in media 700-800 euro mensili. La riduzione andrebbe quindi ad incidere considerevolmente su stipendi già bassi, oltre che sul servizio di pulizia degli ambienti sanitari che dovrebbero avere garantiti gli standard più alti.

Pare dunque che – aggiungono Filcams e Fisascat –  l’obbiettivo finale di Dussmann sia quello di flessibilizzare al massimo il lavoro nell’appalto, rimanendo al tempo stesso in piedi la minaccia dei licenziamenti.

Filcams e Fisascat, pur rimanendo disponibili a riprendere un confronto sugli ammortizzatori e soluzioni conservative per tutelare i lavoratori, svolgeranno dalla prossima settimana le assemblee nei luoghi di lavoro e sono pronte, sentiti i lavoratori, a continuare con la mobilitazione.
Il primo appuntamento è già il 6 maggio con lo sciopero nazionale dei servizi (turismo, mense, terme, multiservizi, farmacie e commercio) per il rinnovo contrattuale. Ulteriori azioni di lotta saranno messe in cantiere anche dopo tale data.

Filcams e Fisascat ribadiscono la preoccupazione per la tenuta dell’occupazione e degli standard di pulizia, chiedono nuovamente sia al committente – l’Ausl di Modena – che agli Enti locali di farsi parte attiva nella vertenza, di incontrare i sindacati, non solo in modo formale, ma per trovare una soluzione condivisa”.

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