“L’industria ceramica di Sassuolo andrà ad impattare ancora in modo gravissimo sul territorio modenese – ammonisce Legambiente – con i 15 km di autostrada richiesti per continuare a trasportare le proprie merci su gomma. Il tutto ottenendo riduzioni dei tempi di percorrenza ridottissime per i camion e quasi assenti per i cittadini dell’area”.

Considerazioni che emergono dai dati contenuti nei documenti ufficiali, in particolare l’Analisi costi-benefici effettuata dal Ministero dei trasporti e dal PUMS (il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) distrettuale.

Dall’analisi costi-benefici sulla bretella Campogalliano-Sassuolo, effettuata dal Ministero di Toninelli, si deduce che il guadagno atteso in termini di tempi di percorrenza sulla tratta, grazie alla nuova opera, sarebbe in media di 5 minuti (nello specifico 6,5 minuti per le auto e 4 minuti circa per i mezzi pesanti). Un risultato piuttosto irrilevante per la competitività del settore ceramico a fronte di una perdita irreversibile di almeno 400.000 metri quadrati di campagna impermeabilizzata (molte di più se si considerano anche le aree intercluse da svincoli e opere accessorie).

Il tutto a favore del traffico merci su gomma che è uno dei principali responsabili di inquinamento atmosferico ed emissioni climalteranti. “Sembra dunque che il futuro della piastrella di Sassuolo viaggi su gomma – sottolinea Legambiente – e con lui anche quello dei dipendenti del settore”.

A dimostrarlo sono i dati contenuti nel PUMS dei comuni del distretto ceramico, che riportano un uso dell’auto molto elevato.  Il tasso di motorizzazione del distretto è di 678 auto ogni 1000 abitanti, molto al di sopra della media regionale (già alta) di 631 auto e quella nazionale di 625 (dati 2015). Se si considerano i dati del Comune di Sassuolo si arriva a 676 auto ogni 1000 abitanti, contro le circa 600 di Carpi, Comune di dimensioni analoghe e altrettanto servito dalla ferrovia. Anche gli spostamenti pendolari su auto, 74%, sono sopra la media regionale che si attesta al 69%. Dato ancora più preoccupante è che solo il 2% degli spostamenti casa-lavoro nell’area del distretto ceramico avviene mediante il trasporto pubblico.

“Se il territorio ed il settore intendono dare il proprio contributo alla lotta ai cambiamenti climatici – aggiunge ancora Legambiente – sarebbe dunque necessario investire su una politica diversa per gli spostamenti casa-lavoro e in opere infrastrutturali di altro tipo, come ad esempio la bretellina ferroviaria tra i centri logistici di Dinazzano e Marzaglia e l’adeguamento della ferrovia Sassuolo-Modena, per garantire finalmente un servizio competitivo su quest’ultima”.

“Anche per quanto riguarda la congestione del traffico locale sarebbero ben altre le priorità, considerando che la maggior parte dei rallentamenti sulle arterie stradali si trovano lungo la direttrice est-ovest della Pedemontana, come attestato dallo stesso PUMS. Insomma – conclude Legambiente – la pretesa dell’industria della piastrella è quella che il territorio e i cittadini paghino il costo di richieste che non solo hanno un ridotto beneficio per la competitività ma che continuano a mantenere la gomma come principale soluzione logistica e per i lavoratori”.

Ora in onda:
________________